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Atmosfera magica folla di tifosi e musica anche a Brescello

Atmosfera magica folla di tifosi e musica anche a Brescello

Il paese di Peppone e don Camillo ha accolto i corridori con un ambiente surriscaldato dalla magia della corsa rosa

21 maggio 2014
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BRESCELLO. La febbre rosa ha contagiato centinaia di brescellesi. Palloncini, bandane, lenzuola e qualsiasi oggetto del colore della celebre maglia del primo in classifica del Giro d’Italia era esposta ieri in paese, in occasione del passaggio della tanto attesa carovana. Oltre un’ora prima rispetto all’arrivo dei ciclisti, in paese sono transitati decine di mezzi motorizzati che hanno attraversato il cuore del paese, salutando il pubblico con i clacson per contribuire a “scaldare” l’atmosfera.

Poi, alle 16.05 circa, i primi ciclisti arrivati dall’argine hanno svoltato per via Panizzi, accompagnati dagli applausi fragorosi della folla. Subito dopo, la curva in via Cavallotti, dalla quale si poteva intravedere il mitico carro armato del film “Peppone e Don Camillo”.

Dopo qualche istante, il gruppo. E potevano mancare, i due celebri personaggi guareschiani in questa giornata storica per il paese? Ovviamente no. Il prete e il sindaco amici-nemici – interpretati da due figuranti – si sono piazzati sull’angolo tra via Panizzi e via Cavallotti, dove hanno salutato il passaggio dei ciclisti.

L’attesa, in paese, è stata molto intensa. In tanti hanno cercato di accaparrarsi i posti migliori sulle sedie del bar che dà proprio sulla strada, mentre altri hanno scelto come punto d’osservazione le finestre o i balconi di alcune abitazioni. I meno fortunati si sono dovuti accontentare, invece, di assieparsi dietro le transenne. Ma l’entusiasmo, in qualsiasi punto del centro, è stato straripante. In particolare da parte dei tantissimi bambini che hanno voluto osservare da vicino il passaggio delle bici, tanto veloci quanto affascinanti. L’ebbrezza è durata soltanto qualche minuto, ma la soddisfazione è stata tanta. Come testimonia il fatto che per diverso tempo molti cittadini, a giochi fatti, sono rimasti in piazza per scambiarsi opinioni e per mettere a confronto le varie foto scattate.

Andrea Vaccari

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