Gazzetta di Reggio

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La denuncia dei 5 Stelle «Avvelenati dai fanghi»

La denuncia dei 5 Stelle «Avvelenati dai fanghi»

Casalgrande: blitz alla Greenpeace dei grillini su un sito ancora da bonificare «Ci sono ancora troppe aree piene di materiali tossici delle ceramiche»

21 maggio 2014
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CASALGRANDE. Blitz “alla Greenpeace” da parte dei Grillini di Casalgrande contro le discariche abusive di fanghi tossici delle ceramiche, che sono ancora presenti sul territorio comunale.

Su un sito da bonificare si sono fatti fotografare con la scritta “terra dei fanghi” frase che fa ricordare la triste “terra dei fuochi”. In un comunicato gli esponenti a Cinque Stelle hanno sottolineato che inizieranno nelle prossime settimane una campagna di sensibilizzazione sia nei confronti dei cittadini che delle istituzioni che delle associazioni degli imprenditori per accelerare il processo di bonifica.

«L'amministrazione comunale attuale, come quelle antecedenti, si vanta spesso per aver bonificato – sostengono i grillini in un comunicato – un paio di siti coinvolti in questo disastro ambientale, ma per il Movimento un paio di siti non sono abbastanza, la questione dei fanghi ceramici è ancora aperta e non deve essere ignorata. Vorremmo ricordare che i siti individuati sono finora 11 e manifestiamo comunque il nostro timore sul fatto che possano essercene molti di più rispetto quelli dichiarati e perciò c’è tanto lavoro ancora da fare, rispetto a un’immobilità riempita spesso con tante chiacchiere. Noi del Movimento 5 Stelle di Casalgrande abbiamo voluto con questa azione accendere un faro sulla questione per rendere i cittadini consapevoli sulla grave pericolosità dei fanghi ceramici sepolti negli anni. Materiali con alte percentuali di metalli pesanti come piombo, boro, arsenico, cadmio e cromo».

L’amministrazione comunale, in particolare il sindaco Andrea Rossi, non ci sta all’accusa di immobilismo e “bolla” la protesta come una semplice trovata elettorale, per fare del clamore su un tema particolarmente delicato, che negli ultimi anni ha tenuto impegnati al massimo l’assessorato all’ambiente e la stessa amministrazione.

«Siamo l’unico comune –ha dichiarato Rossi – che abbia speso tutti i fondi, ben 10 milioni di euro, messi a disposizione del decreto Ronchi. Siamo riusciti a bonificare due grandi discariche in terreni pubblici e ora è in completamento una terza che è “la cava Canepari”. Le altre discariche individuate sono su terreni privati e vi sono molte aziende che stanno procedendo alle bonifiche».

Per il sindaco Rossi il problema della bonifica è un tema che impegnerà anche le amministrazioni future: alcune discariche si trovano nei cortili o nei suoli di aziende che sono in produzione. Per procedere alla bonifica è necessario attendere la riconversione urbanistica.

Paolo Ruini