Gazzetta di Reggio

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Appello a tutti i candidati per il futuro del Parco

Appello a tutti i candidati per il futuro del Parco

Busana: lettera aperta del presidente Fausto Giovanelli in vista delle elezioni «La crisi può essere un’opportunità per l’Appennino se si punta sull’innovazione»

23 maggio 2014
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BUSANA. «Mai come oggi, in Appennino, ambiente e territorio sono un valore: un valore in sé e una risorsa primaria per nuove prospettive di lavoro, per la qualità sociale e la competitività economica». Inizia così una lettera aperta che il presidente del Parco nazionale, Fausto Giovanelli, ha indirizzato a tutti i candidati sindaci della Montagna in vista delle elezioni: «Il contesto nazionale è difficile – scrive – Stagnazione economica più che decennale, perdita di competitività, alto indebitamento, inevitabile prospettiva di riduzione della spesa pubblica. Per i crinali d’Appennino a questo si aggiungono invecchiamento e forte sofferenza demografica, emorragia delle risorse umane e scarsità di quelle imprenditoriali. È così sempre più difficile sostenere i servizi essenziali e le attività più tradizionali. Anche le iniziative più innovative patiscono l’isolamento».

Prosegue Giovanelli: «Per l’Appennino e le aree rurali la crisi può diventare opportunità solo se viene imboccata con decisione la strada dell’innovazione e della multifunzionalità nei modelli di lavoro e di impresa, nell’agricoltura come nei servizi, insieme con un cambiamento culturale di valori e stili di vita. Il segno positivo degli indicatori per nuovi turismi e agricolture di qualità dà speranza anche se non certezze. Bisogna contrastare il rischio che l’alto Appennino diventi solo la periferia dei distretti manifatturieri maturi: una sorta di territorio di servizi senza economia».

«È indispensabile per le politiche pubbliche locali un netto salto di paradigma: dal riequilibrio alla competitività, dalla resistenza alla innovazione, dall’ottica del sostegno a quella dell’investimento. I fondi europei programmati in misura cospicua per il periodo 2014-2020 saranno efficaci se utilizzati in quest’ottica. Potranno essere motori e non “pannicelli caldi” solo se investiti con una rigorosa visione di collaborazione istituzionale e territoriale, nonchè valorizzazione delle migliori risorse umane, sostegno all’imprenditorialità innovativa e vicinanza ai circuiti economici con prospettiva di crescita, nell’agricoltura, nei nuovi turismi e nei servizi. Il Parco in questi anni si è mosso nell’ottica della massima collaborazione possibile con enti locali, operatori privati e le loro associazioni, agenzie culturali come le scuole e l’università. Oggi il Parco si propone come interlocutore sui contenuti con tutti i protagonisti della competizione elettorale locale, chiedendo di tenere conto, nei progetti per il quinquennio, delle prospettive e delle potenzialità innovative rappresentate dalle qualità ambientali dell’Appennino». (l.t.)