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Iren replica ai sindacati «Il ribasso non abita qui»

Iren replica ai sindacati «Il ribasso non abita qui»

La multiutility: «Soltanto il 12,5% delle nostre gare segue questa prassi che riguarda prevalentemente l’acquisto di materiali e non i servizi»

23 maggio 2014
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Non si è fatta attendere la replica di Iren al cahier de doleances illustrato ieri dai sindacati di categoria a proposito della gestione del ramo “Ambiente” della multiutility.

APPALTI. La replica è punto su punto. E parte dall’accusa di aver assegnato troppi appalti con la prassi del massimo ribasso: «Il primo dato certo, chiaro e trasparente - dice la nota di Iren - è quello relativo agli appalti nel settore ambiente. Dal 2010 ad oggi Iren Emilia ha effettuato 15 gare ad evidenza pubblica per l’acquisto di materiali e servizi finalizzati alla gestione della raccolta dei rifiuti; gare per un importo complessivo aggiudicato di oltre 70 milioni di euro, dei quali l’87,5% affidati attraverso bandi in cui è stata valutata l’offerta dal punto di vista tecnico ed economico e il 12,5% affidati attraverso la logica del massimo ribasso, prevalentemente per l’acquisto di materiali (contenitori, cassonetti, sacchetti ecc.)».

I COSTI. Il secondo dato su cui Iren fornisce la propria versione «è quello relativo al costo complessivo sostenuto dai 37 Comuni della provincia reggiana serviti a Iren Emilia per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti che raggiunge circa 62 milioni di euro. Di questi - dice la nota - circa 28 milioni di euro servono a coprire i costi di trattamento e smaltimento dei rifiuti, di acquisto di materiale e del personale Iren Emilia; i restanti 34 milioni di euro sono destinati alla copertura dei costi di raccolta che per circa 22 milioni di euro sono appaltati a soggetti terzi, imprese e cooperative sociali. Una quota che va oltre il 64% del totale e che garantisce, tra l’altro, occupazione a livello locale».

LE COOP SOCIALI. A proposito poi di occupazione, da via Nubi di Magellano, sottolineano come «da molti anni Iren Emilia ha avviato un rapporto costruttivo con il sistema della cooperazione sociale che si è sviluppato con il duplice obiettivo di assicurare servizi di qualità ai cittadini e di garantire occupazione a persone portatrici di disagi fisici o psichici. Dei 22 milioni di euro appaltati a soggetti terzi per i servizi di raccolta rifiuti, 9 milioni sono destinati alle cooperative sociali. Stupisce che le Organizzazioni Sindacali che per vocazione dovrebbero portare la massima attenzione ai risvolti occupazionali di tutti i lavoratori, compresi quelli appartenenti alle fasce più deboli, non manifestino apprezzamento per la collaborazione tra Iren e la cooperazione sociale che produce importanti ricadute, garantendo occupazione a persone che diversamente graverebbero sula collettività».

TARIFFE PUNTUALI. L’azienda poi sottolinea come «Iren Emilia ha già introdotto, in accordo con alcune amministrazioni comunali della provincia di Parma e di Piacenza, sistemi per la tariffazione puntuale del servizio. Le competenze e le esperienze maturate sono a disposizione di tutti i Comuni che riterranno di adottare questa strategia di gestione dei rifiuti tesa non solo a premiare chi meglio differenzia, ma anche ad incrementare, come dimostrano i risultati raggiunti, la quantità e la qualità dei materiali raccolti in modo differenziato da avviare ai circuiti di recupero della materia».