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Sfida Pregheffi-Tavaroli si gioca tutto sulla fusione

Sfida Pregheffi-Tavaroli si gioca tutto sulla fusione

LIGONCHIO. E’ il primo punto di entrambi i programmi delle due liste in gioco, ed è anche quello che segna una più marcata differenza. A Ligonchio, buona parte dell’esito del voto amministrativo si...

23 maggio 2014
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LIGONCHIO. E’ il primo punto di entrambi i programmi delle due liste in gioco, ed è anche quello che segna una più marcata differenza. A Ligonchio, buona parte dell’esito del voto amministrativo si giocherà sul progetto di fusione dei quattro comuni del crinale, appunto Ligonchio, più Busana, Collagna e Ramiseto, progetto sul quale in ottobre saranno chiamati a esprimersi i cittadini con referendum popolare.

Mentre il sindaco uscente Giorgio Pregheffi, che cerca la riconferma alla guida della lista Ligonchio Insieme, è fortemente favorevole al progetto, Marco Tavaroli, che guida la lista Gente di Ligonchio, al contrario è fortemente critico.

Spiega infatti il primo punto del programma elettorale dello sfidante: «Vogliamo dire no alla fusione dei quattro Comuni dell’Unione. Vogliamo mantenere la nostra identità, preservare la municipalità per difendere i diritti dei ligonchiesi, e dei servizi a loro dedicati. Non vogliamo disperdere il valore del nostro patrimonio immobiliare. Siamo gente di Ligonchio e vogliamo essere chiamati per sempre “ligonchiesi”; siamo convinti che l’esperienza virtuosa dell’Unione dei Comuni debba essere difesa e mantenuta, casomai allargata al Comune di Villa Minozzo. L’Unione fa la forza, la fusione ci indebolisce e minaccia l’esistenza della nostra comunità».

Di tutt’altro tenore invece il programma della lista di Pregheffi: «Il progetto di fusione costituisce una sfida coraggiosa e “storica” per il Comune di Ligonchio e per il resto del territorio, in quanto rappresenta una risposta concreta alle fragilità legate al momento di crisi che stiamo vivendo, grazie alle opportunità offerte. Le motivazioni politiche e culturali più autentiche per sostenere la fusione sono da ricercare principalmente nelle potenzialità e nelle risorse umane ed ambientali del nostro territorio. Le analisi socio-economiche effettuate hanno dimostrato l’esistenza di affinità demografiche, sociali, economiche e istituzionali fra questi quattro comuni. Il nuovo ente, di quasi 4.500 abitanti e di 257 kmq, diventerebbe il più grande comune della Provincia per estensione territoriale e sarebbe il più importante comune, per territorio, del Parco nazionale. Avrebbe innegabilmente un peso e un’autorevolezza maggiore nell’elaborazione dell’agenda politica della montagna. Sono emersi inoltre in modo chiaro i risparmi e le maggiori risorse di cui disporrebbe il nostro territorio in caso di esito positivo del progetto di fusione: per i primi tre anni di circa 850.000 euro all’anno di beneficio economico, di circa 650.000 nei sette anni successivi e di circa 245.000 negli ultimi 5 anni. A queste risorse si andrebbero ad aggiungere quelle derivanti dalla riduzione delle spese per gli organi istituzionali».

Una partita apertissima, che se ha anche altri punti importanti, su temi quali lo sviluppo turistico, il sostegno all’impresa, la viabilità su cui si torna a parlare degli assi di fondovalle e della prosecuzione della Gatta-Pianello fino a Giarola, il consolidamento idrogeologico anche sulle frane storiche, come Montecagno, si giocherà in buona parte proprio sul tema della fusione. (l.t.)