Gazzetta di Reggio

Reggio

Bambino di 8 anni violentato dallo zio

di Elisa Pederzoli
Bambino di 8 anni violentato dallo zio

Il piccolo, abbandonato dalla madre, ha rivelato gli abusi alla famiglia affidataria. Due volte è finito in ospedale

24 maggio 2014
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REGGIO EMILIA

E’ una storia di abusi e violenze quella che gli investigatori della Squadra mobile hanno scoperto in città. Dove la vittima è un bambino di 8 anni e il principale sospettato di essere il mostro è lo zio. Tanto che ora l’uomo risulta indagato per violenza sessuale aggravata. Al momento, è a piede libero. Ma il lavoro di polizia e procura è tutt’altro che finito. E presto potrebbe arrivare una richiesta di misura cautelare.

E’ il febbraio di quest’anno quando alla polizia viene segnalata una vicenda sconcertante. E’ la famiglia che da qualche tempo accudisce il bambino e i suoi fratellini a denunciare.

Il contesto è difficile. La madre dei piccoli, qualche tempo fa, ha lasciato lui, gli altri tre figli tutti minorenni e il padre per trasferirsi lontano col nuovo compagno. Il marito, una volta rimasto solo, ha via via sempre più faticato a prendersi cura di tutti. Ha chiesto aiuto ai Servizi sociali e i bambini vengono momentaneamente affidati a una famiglia.

I primi sospetti emergono quando il piccolo inizia a soffrire di alcuni disturbi, al punto che un paio di volte è necessario chiedere aiuto ai medici dell’ospedale. Poi, è chi accudiva i fratellini a raccogliere le confidenze sia del bambino, che di una sorellina. Quest’ultima racconta di essere stata testimone delle attenzioni sospette da parte dello zio verso il fratello, quando il padre glieli affidava.

All’interno della famiglia affidataria prendono sul serio quelle parole. Chiedono di spiegare, di raccontare e intanto, senza che i due lo sappiano, li registrano. E’ così che si scoprono le brutali pratiche sessuali a cui il bambino era costretto dallo zio da tempo. Forse addirittura un anno. E di fronte alla gravità di quei racconti, la famiglia si mobilita. E la notizia, comprese le registrazioni, arrivano polizia.

Partono le indagini. Un fascicolo viene aperto in procura,dal sostituto procuratore Piera Giannusa. Quelle registrazioni hanno ovviamente un valore documentale. Così come importanti sono i referti medici dell’ospedale, dove il bambino è stato visto almeno due volte per quel problema che inizialmente poteva sembrare una patologia comune. Ma che in seguito ad accertamenti medici più approfonditi e alla luce dei racconti del bimbo, assume ovviamente tutt’altri contorni.

Il magistrato ha già formalmente chiesto che il piccolo venga sentito - con tutte le cautele del caso - in incidente probatorio. La sua testimonianza sarà fondamentale anche per il passo successivo, dal punto di vista giudiziario, di questa vicenda. Se il bambino confermerà anche in quella sede quanto già confidato nella registrazione e se la tua testimonianza sarà valutata attendibile – in questi casi, di solito, si chiede il parere di un perito – potrebbe essere emessa una richiesta di misura cautelare nei confronti delle zio. Nel frattempo, il bambino è stato affidato a un’altra famiglia. Affichè il parente non sappia dove si trova.