Gazzetta di Reggio

Reggio

l’arresto

Non voleva prostituirsi, giù botte

Il marito ricercato a Bari, la polizia lo trova a Reggio in un casolare

24 maggio 2014
1 MINUTI DI LETTURA





Su di lui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Bari, per le botte alla moglie che aveva costretto a prostituirsi poco dopo l’arrivo in Italia. Ma aveva fatto perdere le sue tracce.

Gli uomini della Squadra mobile di Reggio e quelli delle Volanti, durante i controlli in alcuni casolari abbandonati della città occupati da stranieri, lo hanno trovato nella zona di via Gramsci e lo hanno arrestato.

Si tratta di un 46enne di origine rumena, che ora si trova nel carcere della Pulce a disposizione dell’autorità giudiziaria.

I fatti si riferiscono a due anni fa. L’uomo aveva sposato una connazionale neanche 18enne in patria. Poi, con lei si era trasferito in Italia, stabilendosi in una vera e propria baracca nel capoluogo pugliese. La donna, madre di una bambina che oggi ha 4 anni, era però stata costretta a suon di botte a prostituirsi. Fino a che la stessa aveva instaurato una relazione con un barese ed era rimasta incinta. Quando la donna era andata all’ospedale, il marito l’aveva nuovamente aggredita.

Durante i controlli nelle case abbandonate di Reggio – zona casello, via Gramsci e acquedotto – la polizia ha controllato e identificato ben 62 persone, tutte di nazionalità straniera, che vivono in condizioni di estrema miseria. Quattro sono state espulse, due accompagnate alla frontiera.