Gazzetta di Reggio

Reggio

Recuperato sul Casarola il relitto dell’aereo precipitato

Luca Tondelli
Recuperato sul Casarola il relitto dell’aereo precipitato

Ramiseto: difficile intervento di vigili del fuoco e carabinieri sul Monte Casarola per recuperare il relitto dell'aereo precipitato all'inizio di aprile

24 maggio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





RAMISETO

E’ stato impegnativo, ed ha richiesto un grande lavoro - ma fortunatamente in condizioni sicure e con il bel tempo, a differenza di quando si intervenne in zona il mese scorso - il recupero del relitto dell’aereo schiantatosi sul monte Casarola, nel ramisetano, ad inizio aprile, e ritrovato nella tarda mattinata del 6 aprile, da parte di elicotteri dell’Aeronautica e della Marina militare, dopo giorni di ricerche ostacolate dal maltempo.

Nell’incidente aveva perso la vita il pilota 56enne Hardy Kalitzki, tedesco, pilota professionale che proprio con questo tipo di aerei da turismo compiva trasvolate atlantiche.

Questa mattina è dunque avvenuto il recupero del relitto aereo, a 1280 metri di altezza su un fianco del monte Casarola, a distanza di circa un mese dal ritrovamento. Ad operare nella zona, molto impervia, sono stati i Vigili del Fuoco e i Carabinieri della Compagnia di Castelnovo Monti.

Un intervento impegnativo dal punto di vista tecnico e fisico, ma condotto come si diceva in piena sicurezza. Nella zona delle operazioni infatti a differenza di quando, quasi due mesi fa, fu recuperato il corpo del pilota, non è praticamente più presente la copertura nevosa che, nel corso del primo intervento, aveva anche visto verificarsi una valanga che aveva messo a rischio l’incolumità dei soccorritori.

I resti dell’aereo, data l’impervietà della zona, sono rimasti nelle medesime condizioni di quel giorno di aprile, con la carlinga, le ali ed i motori del mezzo distrutti, ed i soli piani di coda rimasti parzialmente integri e riconoscibili, indicazione di un impatto frontale con il lato della montagna.

I rottami, quindi, sono stati raccolti sul posto ed adagiati su una rete metallica, che è stata poi agganciata tramite un verricello all’elicottero dei Vigili del fuoco e trasportata a valle. Ora i resti del Piper, che sono ancora sotto sequestro ai fini dell’inchiesta, saranno messi a disposizione dell’Ente Nazionale per la Sicurezza del Volo per le ulteriori perizie di competenza che rientreranno nell’inchiesta coordinata dalla Procura reggiana.