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Acqua nera nei fossi, allarme a Gazzata

Acqua nera nei fossi, allarme a Gazzata

San Martino in Rio, le segnalazioni dei comitati: «Lo strano fenomeno registrato in una zona vicina a una centrale biogas»

25 maggio 2014
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SAN MARTINO IN RIO. Acqua nera nei fossati che costeggiano la provinciale 113 che porta a Reggio Emilia, nella zona che affianca la frazione sammartinese di Gazzata fino a Prato. E’ uno strano fenomeno che dura da alcuni mesi e nonostante l’indifferenza iniziale (i cittadini, infatti, avevano notato il fatto senza preoccuparsene) ora che, in queste ultime settimane, l’episodio si è intensificato diversi residenti della zona hanno cercato di capirne le cause. Contattati anche i comitati ambientalisti locali, i cittadini hanno subito segnalato il fatto agli enti competenti ma, nonostante le telefonate, nessuno fino ad oggi è mai passato a controllare.

E da settimane quell’acqua melmosa, densa e nera è ancora lì. Sempre più stagnante.

«Una situazione intollerabile – spiegano alcuni cittadini e i comitati locali che si sono interessati al caso. E ora lanciano l'allarme – A Gazzata abbiamo stato segnalato più volte alle autorità questo fatto – spiegano dal comitato “Ronchi per l’Ambiente” e dall’associazione “Ambiente e Salute di Correggio e San Martino in Rio” - e fino ad oggi nessuno si è presentato ad effettuare controlli. Eppure, oltre a noi, sappiamo che questo strano fenomeno è già stato segnalato agli enti competenti anche dalle guardie ecologiche volontarie».

A preoccupare i comitati e alzare i livelli di attenzione attorno a questo fenomeno, il fatto che questo stia accadendo in prossimità di una centrale biogas. «Forse sarà un caso, ma l’acqua nera si trova proprio in un canale di fronte ad una centrale biogas. Nei pressi quello è anche l’unico “incanalamento” che l’azienda potrebbe utilizzare per far convergere l’acqua di scolo nel canale. Si tratta di una coincidenza? Dobbiamo preoccuparci? Vorremmo tanto saperlo visto che i controlli, nonostante le nostre segnalazioni, non arrivano. Perché se così fosse, ovvero se l'acqua di quel canale fosse nera a causa del biogas, questo sarebbe davvero preoccupante anche perché il tratto prosegue fino al cimitero di Prato, e non sappiamo che conseguenze possa già aver avuto per l’ambiente e l’uomo».

A preoccupare, poi, il fatto che, nonostante le assidue segnalazioni (come confermano i comitati), nessuno sia ancora uscito per controllare. «Le regole in ambito ambientale ci sono ma non vengono rispettate. Solo una settimana fa vi segnalavamo lo spandimento di digestato su un terreno agricolo di una nota azienda a Budrio. Da allora, nonostante la nostra denuncia sia stata pubblicata sulla Gazzetta di Reggio, nonostante i controlli di Arpa, le verifiche delle forestale e il fatto che le regole regionali impongano l’interramento dei liquami e del digestato in 24 ore, non è cambiato nulla. I proprietari, infatti, continuano a infrangere le regole e nessuno fa qualcosa per impedirlo». (s.p.)