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Data alle fiamme l’antenna contestata

Data alle fiamme l’antenna contestata

Nella notte l’atto vandalico a Magonfia di Felina: pochi giorni fa il Tar si era pronunciato contro il ricorso del Comune

27 maggio 2014
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CASTELNOVO MONTI. Attentato incendiario ai danni della nuova antenna H3g a Magonfia. Un blitz vandalico andato in scena nella notte tra domenica e ieri, a pochi giorni dalla sentenza del Tar di Parma, che dava ragione alla compagnia telefonica in merito al ricorso promosso dall’amministrazione comunale.

Pochi i dubbi sulla natura dolosa del rogo che si è sviluppato alla base dell’antenna metallica, alta circa 30 metri: il palo non ha subìto danni a parte l’annerimento causato dalle fiamme, ma sono bruciati i cavi che salgono verso gli irradiatori, ed è inoltre stato appiccato l’incendio a due cabine elettriche vicine, tutte strutture che si trovano all’interno di una zona recintata.

Un incendio divampato in tre punti diversi, che non lascia dubbi, e sul quale ora indagano sia i vigili del fuoco che i carabinieri della compagnia di Castelnovo Monti. Ad intervenire sono stati immediatamente gli uomini del 115, chiamati dai residenti del quartiere, molti dei quali peraltro avevano da tempo aspramente criticato l’installazione.

Il fuoco è stato spento rapidamente, ma parte del materiale elettrico è stato reso inservibile e il danno è sicuramente ingente anche se non ancora quantificato. I carabinieri hanno poi accertato che ignoti, dopo aver forzato la recinzione, hanno raggiunto il palo della stazione base bruciando il quadro elettrico di comando. Una modalità che, anche se diversa rispetto ad altri attentati analoghi avvenuti nel reggiano fa pensare al blitz di anarco-ambientalisti.

IL TAR. L’antenna fin da subito aveva suscitato ampie e roventi discussioni. Già lo scorso settembre era stata al centro di un primo pronunciamento del Tar, che aveva accolto la richiesta di sospensiva avanzata da H3G per la sospensione dei lavori, di fatto consentendone la ripresa. Erano bastati poi pochi giorni a seguito di quel primo pronunciamento, perché la compagnia concludesse i lavori per l’antenna, ergendo in tutta la sua imponenza una antenna di quasi 30 metri a pochi metri dall’ultima casa del borgo storico di Magonfia.

Un’opera che aveva tutte le carte in ordine, sia dal punto di vista urbanistico che da quello della salute pubblica, ma che, al di là delle preoccupazioni di chi vi abita vicino, è sicuramente discutibile dal punto di vista paesaggistico.

Nei giorni scorsi la sentenza di merito sul ricorso, aveva accolto le ragioni della H3G: «L’Amministrazione annullava il permesso di costruire già rilasciato – si leggeva nella sentenza – sul duplice presupposto dell’incompatibilità della localizzazione dell’impianto con la disciplina urbanistica vigente e della ritenuta esistenza di siti alternativi che garantirebbero la copertura del territorio, conclusione desunta da uno studio commissionato a un consulente esterno ed acquisto dall’Amministrazione il 30 maggio 2013, ma mai comunicato alla ricorrente».

E ancora: «Il provvedimento impugnato, sebbene adottato all’esito di un procedimento sollecitato dalla cittadinanza paventando potenziali rischi per la salute pubblica, non è supportato da alcun approfondimento».

Il Tar quindi aveva sancito la legittimità dell’antenna, che evidentemente però qualcuno ancora non ha digerito.

Sull’atto vandalico si è pronunciato ieri mattina anche il sindaco uscente Gianluca Marconi: «È un episodio – ha sottolineato Marconi – che condanniamo fermamente: al di là delle dispute sull’opera, un gesto del genere è completamente al di fuori delle regole del vivere civile, e stupisce in una comunità rispettosa come ritengo sia la nostra».

Luca Tondelli

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