Gazzetta di Reggio

Reggio

Eroina alle ex Reggiane: patteggia

Il 23enne sconterà un anno agli arresti domiciliari. Il complice resta ricercato

27 maggio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





Ha patteggiato il tunisino 23enne Brahima Messaud, bloccato otto giorni fa dalla Municipale all'interno delle ex Officine Reggiane mentre "armeggiava" in un pozzetto in cui erano nascoste una dozzina di dosi di eroina.

L'avvocato difensore Federico Bertani ha “concordato” ieri la pena con il pm Valentina Salvi e il patteggiamento (1 anno di reclusione e 2mila euro di multa) è stato poi avallato dal giudice Dario De Luca.

Il nordafricano sconterà la pena agli arresti domiciliari (a casa del padre) in quanto il giudice ha accolto la richiesta di una misura restritttiva più “soft” rispetto al carcere avanzata dalla difesa.

Nell’udienza di convalida dell’arresto il 23enne aveva detto che l’eroina trovata era per uso personale, ma ha un precedente per spaccio di stupefacenti e ciò ha pesato sulla sua credibilità.

Che le ex Officine Reggiane siano solo in parte il rifugio di tanti senzatetto, perché lì hanno base per lo più degli spacciatori di ogni tipo di droga, ne è convinta da giorni la Municipale che il 19 maggio era arrivata sino alle fatiscenti strutture aziendali di via Agosti perché aveva trovato un collegamento fra i "fantasmi" che s'aggirano nello stabile e quell'appartamento di via Bligny al centro di numerosi arresti per stupefacenti. E muovendosi con passo felpato avevano sorpreso due persone - in quello che era un ufficio - stranamente chinate attorno ad un pozzetto. All'apparire degli agenti i due si erano alzati di scatto, cercando di nascondere il loro interesse per quel pozzetto. Mentre i due venivano identificati, un agente recuperava dal pozzetto una dozzina di involucri: è eroina, circa venti grammi del valore sui trecento euro. Sono anche momenti pieni di tensione e il 37enne Mohamed Layumi, con uno spintone, riusciva a liberarsi dal controllo degli agenti e a fuggire (resta ricercato).