Gazzetta di Reggio

Reggio

Il Pd è da record, agli alleati le briciole

di Evaristo Sparvieri
Il Pd è da record, agli alleati le briciole

Sfiorata la soglia del 50%. Débâcle, invece, per civiche e partiti minori che a stento raggiungono la soglia dell’1%

27 maggio 2014
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REGGIO. Il Pd è ancora il primo partito, con una percentuale da record: 40.908 voti, pari al 49,87%, ad un passo dalla soglia del 50% più uno, oltrepassata per tutta la durata dello spoglio e persa solo nel finale. Ai suoi alleati, invece, restano soltanto le briciole. Solo Sel, con il 3,07%, riesce a superare per un soffio la soglia di sbarramento del 3%, ottenendo così un seggio da consigliere comunale. Per gli altri, a stento si arriva a superare l’1%. Non solo nelle Europee, quindi. Ma anche nelle Comunali. L’effetto Renzi trascina il Pd e il centrosinistra anche alle amministrative, eleggendo al primo turno Luca Vecchi nuovo sindaco di Reggio e successore di Graziano Delrio, con una percentuale di coalizione record, pari al 56.39% (46.673 voti). E così dopo il boom per le elezioni Europee, ieri anche per lo spoglio delle amministrative i democratici si sono dimostrati ancora una volta il partito da battere: a lungo in bilico tra il 50% e il 55%, all’interno una coalizione in cui nessun dei suoi sei alleati è sembrato essere mai in partita, sebbene proprio ai suoi alleati Luca Vecchi alla fine deve la vittoria al primo turno. Nel novero delle alleanze, si registra la debacle delle liste civiche e dei partiti cosiddetti minori. Unica eccezione Sel, rimasta tuttavia per tutta la giornata in bilico sulla fatidica soglia del 3%. Per Svoltare, Idv, Centro Democratico, I Leoni di Reggio e 0522 Reggio Chiama Matteo, le speranze di ottenere un seggio in sala Tricolore sono svanite pressoché subito, sin dalle primissime rilevazioni. E così il Pd fa incetta di voti e di consiglieri, raggiungendo percentuali mai toccate nelle ultime tornate amministrative.

La marcia democratica e della coalizione non è mai stata messa in dubbio. Alle 16, quando erano state scrutinate appena 13 sezioni su 161, Svoltare era allo 0.98%, l’Idv allo 0.46%, Centro Democratico allo 0.41%, I Leoni di Reggio allo 0.69%, Sel al 3.38% e 0522 Reggio Chiama Matteo all’1.41%, con il Pd già al 53.57%. Percentuali che rimarranno pressocchè costanti per tutta la giornata. Alle 17.30, quando le sezioni scrutinate erano 51, la situazione infatti non era cambiata di molto: Svoltare allo 0,98%, Idv allo 0.61%, Centro Democratico allo 0.62%, I Leoni di Reggio allo 0.61%, Sel al 3.08%, 0522 Reggio Chiama Matteo allo 1,09% e Pd al 51.5%. Un’ora dopo, alle 18.30, con la metà delle sezioni scrutinate, Svoltare era allo 0,99%, l’Idv allo 0.58%, Centro Democratico allo 0.46%, I Leoni di Reggio allo 0.64%, Sel al 3.01%, 0522 Reggio Chiama Matteo all’1,05% e il Pd ancora sopra il 50, con una percentuale del 51.26%. Soltanto intorno alle 22, quando ormai mancavano appena tre o quattro sezioni da scrutinare, per i democratici è svanito il sogno di sfondare da solo il 50% più uno che avrebbe dato a Vecchi la vittoria anche senza il sostegno di un’alleanza. Alla chiusura dello spoglio, poco prima delle 23, i numeri erano infine questi: Svoltare all’1,07% (880 voti), Idv allo 0.54% (439 voti), Centro Democratico allo 0.52% (423 voti), I Leoni di Reggio allo 0.65% (532 voti), Sel al 3,07 (2.519 voti e 0522 Reggio Chiama Matteo all’1,07% (880 voti). Il Pd, come detto, si ferma 49.87% (40.908 voti).

Un vero record. Nel 2009 la coalizione del Pd era composta da cinque liste: oltre ai democratici, Idv, Federazione dei Verdi, Cittadini con Delrio, Comunisti Italiani. Il Pd prese il 43,9% dei voti. E Graziano Delrio risultò sindaco per la seconda volta con 47.742 voti, forte di una percentuale pari al 52,45% dei voti. Nel 2004, invece, prima della nascita del Partito democratico, per la sua prima corsa alla carica da sindaco a sostegno di Delrio c'erano 7 liste: i Ds, la Margherita, i Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, Federazione dei Verdi, Udeur e Lista di Pietro. In questo caso, ai Ds andarono 16 seggi (35,21%), 5 alla Margherita (10,77%), tre ai Comunisti Italiani (7%), due a Rifondazione (4,4%) e uno ai Verdi (2,95%). In quella tornata elettorale, Delrio vinse con il 63,23% dei voti (57.850 preferenze).