Gazzetta di Reggio

Reggio

I dieci Quartetti tutti ammessi alla seconda prova

I dieci Quartetti tutti ammessi alla seconda prova

Da oggi nuova esecuzione, si comincia alle 11 In tanti alla mostra dei liutai allestita nel Ridotto

28 maggio 2014
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REGGIO. La giuria del concorso internazionale per Quartetto d’Archi “Premio Paolo Borciani” ieri, al termine dei primi due giorni di prove, si è riunita e ha deciso si ammettere tutti i dieci quartetti partecipanti alla seconda prova, prevista oggi e domani. Questo il calendario. Oggi: ore 11 Quartetto Noga,ore 12 Quartetto Piatti, ore 15.15 Quartetto Varèse, ore 16.15 Quartetto Berlin-Tokyo, ore 17.45 Quartetto Cavaleri. Domani: ore 11 Quartetto Indaco, ore 12.15 Quartetto Jana,ore 15.15 Quartetto Jubilee,ore 16.15 Quartetto Kelemen, ore 17.45 Quartetto Mucha.

Venerdì e sabato è prevista la terza prova, mentre domenica alle ore 20 la finale con le premiazioni in diretta su Rai Radiotre a partire dalle 20.30), partner del Concorso assieme a Deutschlandradio Kultur, che trasmetterà la serata in differita il 6 luglio giugno mentre tutte le fasi del concorso saranno trasmesse in streaming su www.premioborciani.org

MOSTRA NEL RIDOTTO. Durante gli intervalli delle prove,  numerosi spettatori si sono recati nel Ridotto per visitare la mostra di strumenti ad arco dell’associazione cremonese Stradivariazioni, composta da 11 liutai, legati dalla profonda passione per il lavoro attraverso il quale s’intende valorizzare la tradizione artigianale classica e cioè le tecniche risalenti al ‘500. La loro sede si trova, proprio nella casa in cui il giovane Antonio Stradivari visse con la moglie Francesca Ferraboschi dal 1667 al 1680, anni in cui costruì celebri strumenti; è un luogo magico, dove musicisti ed amanti della liuteria possono esaminare e suonare strumenti ed archi sia moderni che con montature storiche. «Avere dei liutai ad un concorso è come avere dei medici a disposizione»  ha detto  brillantemente il suo presidente Ivo Iuliano. E mai parole sono state tanto profetiche. Il primo giorno alcuni concorrenti si sono rivolti a loro.

“SOCCORSO” DEI LIUTAI. «Erano tre ragazzi  con problemi con l’arco – aggiunge il vicepresidente Ciaccio - nella più completa ansia ci hanno detto “aiuto, domani dobbiamo suonare!” Si sa che l’archetto è fondamentale per il suono. Ogni strumento ha il suo suono, in più ogni suono è diverso a seconda del tipo d’arco. Gli archetti sono delicati ‘sentono il tempo’, perché i crini di cavallo subiscono l’umidità: spesso cambiando paese e clima, è facile che ne risentano, e così c’è bisogno di una messa a punto.  Abbiamo portato questi archi nel laboratorio del nostro archettaio Arturo Ponce di Cremona per riportarli la mattina successiva dopo aver sostituito i crini; nel frattempo ai quei ragazzi  ne abbiamo prestato dei nostri».(g.b.)