Gazzetta di Reggio

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BANDA DEGLI SMARTPHONE

Il 33enne: «Sono innocente non conosco i due indagati»

Dice di non c’entrare nulla con la banda degli smartphone (per i carabinieri composta da tre persone, ndr) che agiva nella zona della stazione ferroviaria, fra via IV Novembre e via Turri. Stiamo...

28 maggio 2014
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Dice di non c’entrare nulla con la banda degli smartphone (per i carabinieri composta da tre persone, ndr) che agiva nella zona della stazione ferroviaria, fra via IV Novembre e via Turri.

Stiamo parlando del tunisino 33enne Anis Jouini, sentito ieri in carcere dal gip Giovanni Ghini nell’ambito dell’udienza di convalida del fermo durata circa mezz’ora. Assistito dall’avvocato Emilio Stagnini, il nordafricano ha fatto una ricostruzione dettagliata relativamente al 18 maggio, cioè il giorno in cui sono avvenute le due rapine che gli vengono contestate unitamente ai due complici (il tunisino 35enne Lassan Ghodbenne e il 24enne Gian Luca El Melki). Jouini ha detto al giudice di non conoscere gli altri due indagati e di essere estraneo ai fatti. Sulla scia di queste dichiarazioni, l’avvocato Stagnini ha chiesto la scarcerazione del suo assistito («Non vi sono elementi di colpevolezza»), mentre il pm Isabella Chiesi chiede che il 33enne resti in cella come gli altri due indagati, perché responsabile delle due aggressioni. Il gip Ghini deciderà, sul punto, nelle prossime ore.