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E’ morta Priama Gelati, la “pasionaria”

Luciano Salsi
E’ morta Priama Gelati, la “pasionaria”

Nata a Santa Croce 76 anni fa era il simbolo del “Popol Giòst”: una vita dedicata all’impegno sociale e politico

29 maggio 2014
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REGGIO EMILIA

Era la pasionaria del Popol Giòst, una donna generosa, dotata di una carica esplosiva di estroversa affabilità, che impersonava l'impegno sociale e politico del proletariato reggiano, l'anelito al riscatto, il desiderio di pace e libertà. Priama Gelati s'è spenta ieri alle 10 all'arcispedale Santa Maria Nuova, dove le sono state espiantate le cornee. Vi era stata ricoverata d'urgenza a causa di un collasso che l'aveva colta a Villa Verde, dove era ricoverata da metà maggio per un tentativo di recupero dalla malattia che nei primi mesi di quest'anno l'aveva costretta alla degenza nel reparto di pneumologia dell'ospedale. Aveva 76 anni.

Era nata il 23 aprile 1938 in via Francotetto, una strada sparita alla fine degli anni Cinquanta, che si trovava fra via Filippo Re e via Bellaria, dove poi fu costruita la sede dell'istituto tecnico commerciale Gasparo Scaruffi. Il quartiere popolarissimo di Santa Croce (il "popolo giusto") era stato la sua vera scuola, dalla quale aveva tratto l'umanità, la solidarietà, l'istintiva attrazione per le cause dei poveri e degli oppressi. Vi era vissuta fino al 1959, incominciando a frequentare la locale sezione del Partito comunista, in vicolo Venezia. Insieme agli altri abitanti dell'isolato allora demolito si trasferì poi in via Compagnoni, dove proseguì l'impegno politico nella sezione della Canalina. Il 7 luglio 1960 era in piazza, dove assistette alla sparatoria che costò la vita a cinque compagni.

Le ristrettezze economiche della sua famiglia le avevano impedito di continuare gli studi dopo la quinta elementare. A quindici anni, come tante ragazze dell'epoca, aveva faticato nelle risaie del Piemonte. Poi era emigrata in Svizzera per due anni, lavorando come cuoca. Tornata a Reggio all'inizio degli anni Sessanta, aveva continuato la stessa attività alle dipendenze del Comune nella prima scuola dell'infanzia comunale, creata in via Pastrengo. Quella scuola, ora denominata Robinson Crusoe, ha celebrato l'anno scorso il cinquantenario con la partecipazione anche di Priama Gelati. La quale ha continuato poi a lavorare al servizio dell'ente locale, concludendo la carriera come ausiliaria nelle scuole elementari. Il pensionamento fu per lei l'occasione di dedicare tutte le prorompenti energie al volontariato e all'impegno politico e sociale. Ha sempre organizzato le cene del “popolo giusto” a Santa Croce.Nel 1990 aprì, per conto dell'Arci, l'ostello di via dell'Abbadessa. Con spirito pionieristico riuscì a lanciarlo, avvalendosi, qualche anno dopo, della collaborazione dei figli Francesco e Barbara. Nel 2000, però, l'ostello si è trasferito alla Ghiara, dove viene gestito da una cooperativa. I figli vi sono occupati nella reception. Priama, fino a poco tempo fa, li ha coadiuvati volontariamente, intrattenendo i clienti con i racconti della sua vita e delle gesta del popolo reggiano.

Una volta si fece fotografare da un ospite della città gemellata di Girona in una posa scherzosa, con la nipotina in un pentolone, dal titolo "I comunisti mangiano i bambini". Di quelle vicende lei era stata protagonista come una militante attivissima del Pci, membro della commissione femminile del partito, iscritta all'Unione donne italiane, consigliere della circoscrizione numero 4. Era in prima linea nel movimento per la pace, fra le "donne in nero". Dopo lo scioglimento del Pci non aveva preso alcun'altra tessera.

A Villa Verde, dove era ricoverata, ha votato anche domenica scorsa, per Matteo Sassi e per Tsipras.

Il funerale si terrà domani alle 9 in forma civile. Dalle camere ardenti del Santa Maria la salma verrà condotta al cimitero di Coviolo e là inumata.

 

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