Gazzetta di Reggio

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DOPO IL VOTO Giunta, in pressing per Iori al Welfare GUARDA TUTTI I RISULTATI

Evaristo Sparvieri
DOPO IL VOTO  Giunta, in pressing per Iori al Welfare GUARDA TUTTI I RISULTATI

Vecchi lo corteggia, ma il presidente della Papa Giovanni è orientato verso il rifiuto. Per Sassi l’ipotesi di nuove deleghe

29 maggio 2014
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REGGIO EMILIA

Vecchi lo vorrebbe fortemente, la “sua” base spinge perché lui accetti, ma Matteo Iori sembra orientato a rifiutare. È il presidente della Papa Giovanni XXIII, capolista di 0522, il nome più caldo del toto-assessori della prossima giunta che il nuovo sindaco, Luca Vecchi, comincerà a mettere insieme a partire dai prossimi giorni. Un “corteggiamento” iniziato già mesi prima delle elezioni, quando da più parti sarebbe stato chiesto a Iori di candidarsi sia in lista con il Pd che con Sel: due proposte in entrambi i casi rifiutate, fino alla decisione di scendere in campo con una civica. Un rifiuto che potrebbe profilarsi anche ora, dopo che il voto di domenica ha decretato l’estromissione di 0522 dal consiglio comunale, obiettivo massimo dichiarato da Iori sin dall’inizio della sua avventura elettorale, sebbene dalla sua base ora in molti spingano per vederlo nelle vesti di assessore.

«Un assessorato sarebbe un incarico sinceramente molto lusinghiero e, se si parlasse di Welfare, personalmente mi piacerebbe molto – afferma Iori – ma noi come lista avevamo preso un impegno importante a non avere altri incarichi diversi dall’entrare in consiglio, senza contare che ho preso un altro impegno importante con la papa Giovanni e sul tema del gioco d’azzardo. Il lavoro che faccio mi piace e, secondo me, bisogna essere coerenti con quanto viene detto, cioè “zero” poltrone dopo le elezioni». Ma se Iori sembra orientato verso il rifiuto, gran parte dei suoi sostenitori nella campagna elettorale non vedrebbe di cattivo occhio un suo ripensamento, non interpretando un’eventuale scelta di entrare in giunta come una sorta di “tradimento”, ma come un’opportunità per cambiare l’amministrazione dall’interno. «È vero – ammette Iori – alcuni candidati della nostra lista sostengono che se davvero vogliamo rappresentare un cambiamento per la città il modo migliore è esser all’interno delle scelte della giunta. Ma, nel caso ci fossero richieste di questo tipo, così come ho sempre sostenuto non mi interessano. Al Welfare, vorrei comunque qualcuno che abbia competenze, che non viene scelto sulla base di preferenze o di tessere di partito. Sassi? Personalmente mi è piaciuto: si è sempre impegnato nonostante il drastico calo di risorse».

Proprio Matteo Sassi di Sel, unico neo-consigliere della maggioranza a non essere del Pd, è indicato come una delle poche riconferme, sebbene il suo nome potrebbe finire in una delega diversa da quella rivestita finora, in modo da dare un ulteriore segnale di discontinuità. Proprio ieri sera, intanto, era in programma un’assemblea Sel per discutere l’esito delle elezioni. E Sassi non ha nascosto che una delle priorità da mettere in campo, al di là dei nomi, sia quella «avere una squadra convincente, che garantisca il cambiamento», proponendo un ragionamento corale sulle deleghe ed escludendo l’ipotesi di una giunta monocolore targata Pd: «Non è nella storia della nostra città». Tra i democratici, intanto, continuano ad essere in pole i nomi della recordwoman di preferenze Annalisa Rabitti, renziana della prima ora, dell’assessore provinciale, Mirko Tutino, e della consigliera uscente Valeria Montanari, cui si aggiungono l’ex presidente della circoscrizione Nord Est, Roberta Pavarini (che in molti vedrebbero alla Cultura), il giovane Federico Montanari (Scuola) e Natalia Maramotti. Per Andrea Capelli, invece, si profilerebbe il ruolo di capogruppo.