Gazzetta di Reggio

Reggio

PREMIO PAOLO BORCIANI

Il giudizio di Bronzi «Tutti i dieci quartetti meritano l’ascolto»

Il giudizio di Bronzi «Tutti i dieci quartetti meritano l’ascolto»

REGGIO. Abbiamo bene impresso nella memoria la classe di Enrico Bronzi, da quando il 7 gennaio 1997 era primo violoncello dell’orchestra che Claudio Abbado formò per il bicentenario del Tricolore:...

29 maggio 2014
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REGGIO. Abbiamo bene impresso nella memoria la classe di Enrico Bronzi, da quando il 7 gennaio 1997 era primo violoncello dell’orchestra che Claudio Abbado formò per il bicentenario del Tricolore: per la sua veemente mobilità sullo strumento e perché eseguì in modo sublime il “solo” dal Guglielmo Tell di Rossini. Da allora Bronzi sia come Trio di Parma che come solista, ha costruito una carriera invidiabile, fino ad ereditare la blasonata Scuola superiore internazionale di musica da camera del Trio di Trieste a Duino. Per i suoi meriti artistici e di camerista, Bronzi fa parte della giuria del concorso internazionale per Quartetti d’arco Premio Paolo Borciani .«E’ senza dubbio un’esperienza molto interessante, un gran bella avventura – commenta il musicista – il livello artistico di tutti i complessi è buono: per questo li abbiamo promossi tutti. Devo dire che il repertorio che si ha l’opportunità di ascoltare è meraviglioso per noi della giuria ma anche per il pubblico. Per quanto riguarda questa prima fase, abbiamo dato unanimemente la possibilità di andare avanti a tutti per potersi esprimere in un altro repertorio: così chi ha suonato Mozart o Haydn potrà affrontare i romantici in Schumann o Brahms o Janacek, per completare il quadro».

Mentre si parla di quartetto scaturisce inevitabilmente il discorso sul Quartetto Italiano e Bronzi non può esimersi dal parlare del suo legame con il violoncellista Franco Rossi: «E’ stata una bella amicizia, un rapporto bellissimo anche perché aveva tutte le caratteristiche della persona speciale, dalla grande apertura mentale, fresca, capace di osservazioni profonde, quanto argute. Mi ricordo che una volta dovevo eseguire a Firenze nella chiesa di Orsanmichele il Concerto di Schumann ed io gliel’avevo detto quindici giorni prima, invitandolo. Rossi teneva tanto a partecipare e nello stesso tempo era così distratto che mi ha chiamato ogni giorno per essere sicuro di non dimenticarsi. Morale della favola: me lo sono trovato seduto a mezzo metro di distanza in compagnia di Dario De Rosa (pianista del Trio di Trieste); e così, pensando anche che il Concerto di Schumann era il suo cavallo di battaglia, mi ha fatto emozionare tantissimo.»

LE PROVE DI OGGI. Per quanto riguarda il Concorso, oggi per la seconda prova si ascolteranno questi Quartetti: ore 11 il Quartetto Indaco nel Quartetto op.51 n.2° di Brahms e nel Funf Stücke für Streichquartett op.5 e 6 Bagatellen für Streichquartett op.9 di Webern; alle 12.15  il  Quartetto Jana nel Quartetto op.41 n.3 di Schumann e nel Quartetto n.3 di Bartok; alle 15.15 il Quartetto Jubilee ne “La morte e la fanciulla” di Schubert e il Quartetto n.3 di Bartok; alle 16.15 il Quartetto Kelemen con il Quartetto op. 41 n.1 di Schumann e il Quartetto n. 4 di Bartok; infine alle 17.45 il Quartetto Mucha esegue il Quartetto in fa maggiore di Ravel ed il Quartetto n.8 op.110 di Shostakovich.(g.b.)