Gazzetta di Reggio

Reggio

«Campi estivi, autistico escluso»

Scandiano: Vassallo (Aut Aut) contro la Polisportiva che vuole l’accompagnatore

30 maggio 2014
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SCANDIANO. Un presunto episodio discriminatorio ai danni di un bambino autistico è al centro della nuova polemica di Roberto Vassallo. Il presidente di Aut Aut, l’associazione che accorpa le famiglie con portatori di autismo torna all’attacco sulla questione degli educatori da affiancare ai “suoi” ragazzi ai centri estivi.

«Un nostro ragazzo – racconta Vassallo – ha fatto regolare domanda di iscrizione al centro estivo della Polisportiva Scandianese ricevendo in risposta una lettera di scuse firmata dal presidente Ireneo Valentini che rifiuta trincerandosi dietro una legge del 1992».

Quali sono secondo lei i motivi veri?

«Quelli di sempre – risponde Vassallo – In democrazia siamo tutti uguali, ma se c’è di mezzo un disabile, sembra sempre ci sia uno diverso dagli altri. E questo non è giusto».

La Polisportiva ha agito in maniera corretta?

«Rifiutare l’iscrizione di un bimbo di 10 anni perché obbligato ad essere accompagnato da un educatore è una chiara lesione dei diritti di uguaglianza per cui mi batto».

Però nella lettera si fa riferimento a una legge.

«Chi organizza i campi estivi o apre una attività lo fa per tutti, normodotati o disabili. Se non riesce a fornire uguale servizio, lede i criteri di uguaglianza. Tocca alla Polisportiva prendere accordi con le istituzioni per mettere a disposizione un educatore idoneo alla disabilità. Se un disabile in carrozzina vuole entrare lo può fare perchè quel barista ha realizzato lo scivolo. Perché un autistico deve portarsi da casa l’educatore a sue spese? Inoltre esistono fondi che si possono chiedere per avere contributi anche per i campi estivi».

Quindi contesta il principio?

«Assolutamente. Anche la cifra che la famiglia dovrebbe sborsare è alta. Si parla di 1600 euro. Una follia. Il servizio sociale evocato dalla Polisportiva, mette a disposizione solo due settimane, ma il centro dura un mese».

Adesso cosa si aspetta?

«Sono disposto ad andare per via legali. Se non c’è la volontà di risolvere questa questione da parte delle istituzioni, andrò avanti».

Alessandro Zelioli