Gazzetta di Reggio

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Per Saccardi un “distacco” in Provincia

Per Saccardi un “distacco” in Provincia

Potrebbe essere lui il delegato del sindaco nella nuova assemblea provinciale prevista dalla riforma Delrio

30 maggio 2014
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Accontentare tutti sarà impossibile, perché le caselle da riempire non sono infinite e molti di quelli che sono entrati in sala Tricolore finiranno per restare solo consiglieri e dovranno abbandonare l'idea di far l'assessore. Per il sindaco Luca Vecchi, (che si insedierà tra un mese assieme alla Giunta) è già al lavoro per mettere in piedi il suo staff, scegliere il nuovo esecutivo, occuparsi delle società partecipate. Senza dimenticare le nomine nella Fondazione Manodori il cui consiglio scade il 6 agosto.

La strada che Luca Vecchi pare voler intraprendere è quella di scegliere i nomi e solo dopo assegnare le deleghe e individuare quelle che, almeno nella prima fase, ha intenzionato di tenere per sé. Come la Cultura, una delle deleghe più discusse in questi mesi di campagna elettorale rinviando magari la nomina dell’assessore dopo lo svolgimento di quegli "Stati generali" da più parti sollecitati.

La nuova giunta sarà di otto assessori, con la ricerca di una assoluta parità tra uomini e donne. Due le caselle già virtualmente assegnate: la prima è quella che sarà occupata da Mirko Tutino, nuovo uomo forte della giunta (a cui finirebbero Urbanistica e Ambiente) e la seconda è quella a Matteo Sassi in quota Sel. L'ex assessore al Welfare (che sarà anche l'unico delle liste collegate a Luca Vecchi a essere nell'esecutivo) avrà però una delega diversa da quella che lo ha occupato fin qui. L'altro potenziale assessore, Matteo Iori, invece ha già detto di non essere interessato (ma l’entourage di Vecchi continua a corteggiarlo), mentre restano in pista la consigliera uscente Valeria Montanari e Federico Amico dell'Arci. Vecchi è anche alle prese con una sorta di meccanismo di autoeliminazione che deve tener conto dell'equilibrio tra correnti presenti nel Pd e dell'esito delle urne in base ai voti di preferenza. E la scelta di un assessore tra chi ha ottenuto poche preferenze sarebbe mal digerita dagli altri consiglieri. Con la sempre più probabile conseguenza dell'esclusione a priori di molti eletti. Rischiano l'ex assessore Natalia Maramotti, la presidente uscente del Consiglio Emanuela Caselli e Federico Montanari, tutti rieletti in consiglio, sia pure senza l’ exploit a cui puntavano.

Non è certo il caso della primatista di preferenze Annalisa Rabitti, (che potrebbe finire al Welfare), nè di Andrea Capelli (il più votato tra gli uomini) e indicato come il Presidente del consiglio in grado di gestire la numerosa e agguerrita pattuglia di "grillini" in Sala Tricolore. Un incarico extra giunta anche per Pierluigi Saccardi, che potrebbe essere il consigliere delegato dal sindaco nel nuovo consiglio provinciale di tredici membri. Poi restano le società partecipate. Le nomine a Rete e Acer sono state rinnovate da poco, ma è prassi che i vertici si rimettano alla volontà del sindaco. In scadenza ci sono invece i vertici delle Fcr e la rappresenza nei Cda di Iren. Infine restano le nomine nella Fondazione Manodori. Le lettere destinate a Comune e Provincia, per l'adozione del nuovo statuto partiranno in ritardo solo e solo tra qualche giorno. Comunque arriveranno entro i 60 giorni richiesti e i destinatari avranno 30 giorni di tempo per rispondere, indicando i nuovi rappresentanti nell’ente di Palazzo del Monte.

Roberto Fontanili