Gazzetta di Reggio

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Sel: «Accordo col Pd se ce lo chiedono»

Sel: «Accordo col Pd se ce lo chiedono»

Correggio, il coordinatore provinciale Bonforte: «Se ci avessero ascoltati prima, non si sarebbe andati al ballottaggio»

30 maggio 2014
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CORREGGIO. Da Sel sono pronti a valutare un accordo col Pd ma solo se a chiederglielo sarà proprio il partito democratico. «Se il Pd avesse accettato di valutare le nostre proposte come è successo a Reggio con Luca Vecchi allora, forse, la Malavasi avrebbe già vinto».

Non c’è rancore nelle parole di Michele Bonforte (coordinatore provinciale Sel) per quanto successo alle primarie di Correggio tra Pd e Sel ma la riflessione cade sempre lì: se il Pd avesse accettato apparentamenti, oggi, forse, la Malavasi sarebbe già sindaco di Correggio. Bonforte, con pacatezza, inizia poi una riflessione critica di quello che sarebbe potuto succedere il 25 maggio se il Pd a Correggio non avesse deciso di correre da solo partendo, come paragone, proprio dalla vittoria di Luca Vecchi, neo sindaco di Reggio Emilia.

«A Reggio abbiamo corso insieme – spiega il coordinatore si Sel – e il programma di Vecchi è un caso unico nella storia reggiana. Ovvero il suo programma è frutto di una riunione di più di 300 persone che, collaborando, ha scritto un foglio condiviso a più mani. Ovvero, per la prima volta per stilare un programma non c'è stata una riunione massonica tra Pd e Sel ma un’attiva partecipazione e condivisione di gente, programmi e idee, anche di cittadini. Cosa che, invece, purtroppo a Correggio non si è verificata».

Il primo episodio di attrito tra le due fazioni politiche - se si può definire così - si era verificato al tempo delle primarie e fu proprio Sel a denunciare le sue perplessità sulle modalità di voto dei candidati Pd.

«Diversamente da quanto è avvenuto a Reggio, dove sono state concordate modalità per primarie di coalizione di centrosinistra senza inibire in possibilità di candidature plurime anche di appartenenti allo stesso partito o movimento o gruppo sociale, a Correggio il Pd aveva deciso di svolgere le primarie da solo per scegliere il candidato sindaco del Pd».

Un sistema penalizzante per Sel che «ha reso impossibili successive primarie di coalizione». E proprio questa “chiusura” non avrebbe giovato al Pd correggese.

«Lo dimostra il fatto che il Pd a Correggio per le amministrative perde quasi 13 punti percentuali rispetto alle europee» – e, aggiunge Bonforte – «questo dato dovrebbe indurre il Pd ad una seria riflessione». «Nonostante in tv si sia parlato poco di temi e progetti si sia puntato più sulle battute... l’elettorato nazionale ha premiato il Pd. Parliamoci chiaro, oggettivamente né Renzi né Grillo hanno dibattuto sui problemi concreti delle nostre città ma gli elettori hanno premiato lo stesso Renzi. E a Correggio? L’elettorato sceglie di premiare il Pd alle europee ma non alle amministrative... Un fatto che fa pensare».

Ma quali potrebbero essere stati gli errori dei politici Pd?

«Di sicuro i problemi sono stati tanti. La gestione di En.Cor, il problema legato all’insediamento energetico... i cittadini sono preoccupati, molto attenti a queste tematiche e molti si sono interrogati e confrontati con noi per capire se fosse giusto o no buttare via milioni di euro, se fosse giusto o no scavare nel territorio per cercare gas... Noi abbiamo ascoltato la gente e avremmo portato, insieme al Pd, le loro perplessità, i loro dubbi, un piano di progetti per creare un programma condiviso come è successo a Reggio, ma a Correggio non è stato possibile e allora molti dei nostri di Sel sono confluiti nella lista civica “Sìtusì” con il nostro appoggio. Ma è bene precisare che in quella lista ci sono anche uomini del Pd e di altri pensieri politici. E il risultato ottenuto a queste amministrative per la lista “SìtuSì”, un bel 7%, è stato più che soddisfacente».

Un 7% che ora, se ci fossero stati apparentamenti, vedrebbe il Pd trionfare.

«Di certo la nostra presenza avrebbe aiutato. E ora, se il Pd vuole discutere dei reali problemi di Correggio, entrare nel merito delle questioni a cuore dei cittadini correggesi, rivalutare insieme a noi un programma condiviso, Sel non esclude la possibilità di un avvicinamento; ma se, invece, pensano di essere già a posto, di vincere al ballottaggio forti del loro 48% … beh, allora diciamo che non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere».

Silvia Parmeggiani