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Uno sciopero alla Ricci Casa «Contratto non rispettato»

CANOSSA. I lavoratori di Ricci Casa, azienda che opera da oltre 40 anni nel settore dei mobili e complementi di arredo, hanno scioperato a sorpresa ieri pomeriggio «per il mancato rispetto della...

30 maggio 2014
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CANOSSA. I lavoratori di Ricci Casa, azienda che opera da oltre 40 anni nel settore dei mobili e complementi di arredo, hanno scioperato a sorpresa ieri pomeriggio «per il mancato rispetto della azienda su quanto stabilito dal contratto nazionale di settore». Lo rende noto la Filcams-Cgil spiegando che «da molti mesi è in corso una trattativa perché siano ripristinati i livelli contrattuali dei lavoratori del magazzino e degli uffici amministrativi della sede di Crespellano (Bologna), sotto-inquadrati rispetto alle loro mansioni e che per questo motivo hanno aderito totalmente allo sciopero».

Il problema, dice Fabio Fois della Filcams, è che questi lavoratori con gli attuali inquadramenti, quasi tutti al quinto livello, «subiscono una decurtazione che può andare dai 100 ai 250 euro mensili», cui si «aggiungono i mancati pagamenti sulle maggiorazioni ed altre problematiche legate alla organizzazione del lavoro ed al rispetto della salute e sicurezza sul luogo di lavoro».

Nonostante le richieste di rispristinare «i giusti diritti» per i lavoratori, Ricci Casa «ha concesso solo un incontro nel quale non sono state ottenute risposte concrete, per cui si è deciso di organizzare una serie di iniziative e mobilitazioni nelle prossime settimane e di aprire vertenze sindacali con tutte i lavoratori per i quali non si rispettano le norme contrattuali», fa sapere il sindacato. «Purtroppo Ricci Casa non è nuova a comportamenti di questo tipo, per cui sono già in corso vertenze da parte della Filcams Cgil di Reggio e ultimamente, dopo avere licenziato ingiustamente un lavoratore del magazzino, è stata condannata dal Tribunale di Bologna, che ne ha previsto il reintegro in seguito ad una causa portata avanti dallo studio legale della Cgil di Bologna», aggiunge Fois. «Riteniamo che quanto accaduto comporti una forte violazione alle relazioni sindacali con una chiusura da parte di Ricci Casa al dialogo».