Gazzetta di Reggio

Reggio

Dal Camerun a Reggio per studio ora entra nel Senato accademico

Dal Camerun a Reggio per studio ora entra nel Senato accademico

Dalice Tsana Sonna è arrivato a Reggio due anni fa e si è iscritto a Scienze e tecnologie agrarie Il 28enne: «Qui si punta allo sviluppo tecnologico e poco agli aspetti umani, vorrei cambiare le cose»

31 maggio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





Dalice Tsana Sonna, 28 anni, è uno dei nuovi “senatori” del corpo accademico dell'Università di Modena e Reggio.

E’ arrivato due anni fa dal Camerun avendo già alle spalle una laurea triennale in Biologia e un master in fFisiologia animale. Ora, abita nella studentato di via Zandonai e a quanto pare lo conoscono e lo stimano in tanti, se si pensa che ha raccolto abbastanza preferenze per diventare il quarto rappresentante degli studenti del polo universitario reggiano-modenese nell'organismo decisionale dell'ateneo.

Era candidato per “Unione Universitaria Liste Indipendenti”.

In Camerun ha lasciato cinque fratelli e una sorella; il papà è un tecnico elettricista. E' arrivato in Italia grazie ad una borsa di studio.

Dalice a quale corso è attualmente iscritto qui a Reggio?

«Sono al secondo anno di Scienze e tecnologie agrarie e degli alimenti del Dipartimento di Scienze della vita (ex Agraria) e quindi sono solito frequentare il padiglione Besta del campus universitario di San Lazzaro. Ma mi conoscono anche in viale Allegri e sono andato a presentarmi pure nella sede di Modena».

Quante e quali sono le lingue che parla?

«Oltre al francese, che è la mia lingua madre, conosco inglese ed italiano».

Su cosa ha basato la sua campagna elettorale per riuscire a conquistare i voti dei suo colleghi?

«Su cose semplici ma che credo utili e necessarie per studiare meglio».

Come mai ha deciso di dedicarsi a questo compito di rappresentanza?

«E' stato mio zio, pedagogo e formatore di docenti, a trasmettermi la voglia di fare cose utili anche per gli altri, e quando sono arrivato in Europa sono rimasto colpito dal sistema economico che si basa solo sulla ricchezza dei singoli. Qui si punta soprattutto allo sviluppo delle tecnologie e poco agli aspetti umani, alla solidarietà. Non mi è piaciuto ed ho deciso di fare qualcosa per cambiare».

Quindi, cosa ha fatto concretamente?

«Sono abituato a coordinare i gruppi, a fare il capoclasse. A Reggio, ad esempio, attualmente presiedo una organizzazione studentesca».

Cosa proporrà dunque al Senato accademico per migliorare le condizioni degli studenti?

«Cose elementari: al Besta una stampante per gi studenti, arredi migliori nelle aule di studio, un wi-fi potenziato e stabile, un costo minore di cibi e bevande nei distributori automatici. E per tutti una riduzione delle tasse. Sono le cose di cui ho promesso di interessarmi e farò di tutto per ottenere dei risultati"». (l.v.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA