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Partono i lavori di restauro della torre d’ingresso in Rocca

Partono i lavori di restauro della torre d’ingresso in Rocca

NOVELLARA. Sono al via a breve i lavori per il consolidamento antisismico del rivellino, la torre all’ingresso della Rocca gonzaghesca, danneggiato dall'ultimo terremoto. Un primo intervento, per un...

31 maggio 2014
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NOVELLARA. Sono al via a breve i lavori per il consolidamento antisismico del rivellino, la torre all’ingresso della Rocca gonzaghesca, danneggiato dall'ultimo terremoto. Un primo intervento, per un importo di 53mila euro, finanziato interamente dalla Regione. Intanto è stato presentato alla Soprintendenza un ulteriore progetto per rendere accessibile al pubblico l’interno della struttura, con il rifacimento delle scala interna, ora pericolante, e il restauro delle quattro celle seicentesche disposte su due piani.

La torre, detta del “campanone”, è stata innalzata nel 1670 per disposizione di Alfonso Gonzaga, sui merli della porta a mezzogiorno, separata dalla porta d’ingresso dal ponte levatoio. Alle celle sono legate varie storie noir dell’ultimo mezzo secolo della signoria gonzaghesca. Una di queste, al primo piano, è ancora detta la “Stefanina” per un fatto di sangue avvenuto nel 1714, a seguito dell’attentato contro Camillo III Gonzata, il penultimo conte di Novellara, organizzato dalla moglie Matilde d'Este. Il capo della congiura, di nome Stefano, condannato a morte, fu rinchiuso in quella cella. Il duca di Modena spedì a Novellara un suo corriere con la richiesta al conte Camillo di concessione della grazia. Quest'ultimo non era d'accordo, ma non voleva neppure inimicarsi il potente vicino. E così “il reo fu la stessa notte appiccato nella sua prigione e il Conte la mattina seguente rimandò la staffetta annunciando che il congiurato era già morto”.

Vittorio Ariosi