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Scandalo sanità, salta il congresso organizzato dagli indagati

Scandalo sanità, salta il congresso organizzato dagli indagati

Le società annullano l’evento fissato dalla Hfm al Golf club di Reggio con i vertici della sanità regionale

31 maggio 2014
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REGGIO EMILIA

Niente più congresso al Golf Club Matilde di Canossa di Reggio. La Hospital Facility Management (centro studi fondato da Stefano Cencetti e Mauro Amadei, entrambi indagati) e la Gutenberg di Arezzo hanno annullato la due giorni che avevano organizzato per il 5 e 6 giugno nella nostra città. A decretare la marcia indietro, c’è da credere, è stata l’eco dell’inchiesta sulle mazzette al Policlinico di Modena. Le società organizzatrici, infatti, sono accusate di aver ricevuto le tangenti dirottate dall’allora direttore generale dell’ospedale, Stefano Cencetti. Il loro compito, secondo l’accusa, era quello di tramutarle in fondi per consulenze, sponsorizzazioni a enti no profit o finanziamenti per l’organizzazione di convegni, proprio come quello di Reggio, sponsorizzato dalla Coopservice e dalla controllata Servizi Italia, per le quali la Multiline era anche fornitore di software. Un intreccio che si allarga e vede un ruolo chiave di Amadei, esperto di appalti invitato a decine di eventi per la sanità, che si muoveva con sapienza e con ruoli anche di commissario nell’assegnazione di appalti in mezza Italia.

L’imbarazzo negli ambienti della politica e della sanità locale è quindi molto forte. Tra i partecipanti c’erano anche l’assessore regionale alla sanità Carlo Lusenti, «che non sarebbe comunque andato perché aveva altri impegni», fa sapere il suo portavoce. Il suo nome è inserito nel programma definitivo insieme a quello del direttore dell’ausl di Reggio, Fausto Nicolini, che ieri ha subito avviato verifiche per capire se negli anni passati ci siano state attività dirette tra le società incriminate e l’azienda sanitaria da lui diretta. «L’unico rapporto che abbiamo avuto con queste società riguarda la Multiline di Amadei. Si tratta di due fatture del 2005 del valore di 150 euro», fa sapere Nicolini, che chiarisce la sua posizione in merito al congresso. «Mi è arrivata in serata la comunicazione che annuncia il rinvio dell’evento - dice - Non dico se ci sarei andato o no, ma così si è risolto il problema. Io non ero certo a conoscenza che queste società erano indagate per la vicenda di Modena. L’ho letto due giorni fa sui giornali». Il convegno era centrato sul tema della “Efficienza e innovazione negli appalti di servizi nell’era della spending review”. E proprio a Nicolini sarebbe toccato parlare di etica nella sanità. «Siamo reduci ieri da due giornate all’hotel Classic dedicate a 250 professionisti reggiani che hanno partecipato a un corso sulla trasparenza e la lotta alla corruzione», dice il medico divenuto manager pubblico. «Io ho ricevuto l’invito al congresso il 14 di maggio e ho risposto. La cosa interessante è che mi hanno chiesto prima di fare i saluti, poi di sostituire una persona che non veniva più. Dovevo quindi esporre una mia relazione. Il tema era il mercato della sanità in Italia. Essendo un argomento politico non l’ho voluto affrontare. Ho detto che se fossi andato, avrei parlato di appropriatezza e di sostenibilità dei sistemi sanitari, che è un argomento più tecnico. È chiaro che parlare del mercato della sanità in Italia vorrebbe dire parlare del sistema delle assicurazioni integrative, dei sistemi di welfare e via dicendo. Ma quella non è la mia materia».

Nicolini non esprime alcun giudizio sulle indagini, ma non lesina qualche perplessità sugli intrecci. «Io conosco solo la società Gutenberg di Arezzo, dove sono andato in passato per un convegno al quale c’erano anche dei ministri. Quest’anno hanno scelto Reggio perché da noi c’è il magazzino centralizzato, realtà di prim’ordine. Posso solo dire che conosco personalmente Stefano Cencetti perché era direttore generale a Modena ma non sapevo che avesse questa società, la Hfm, con la quale non abbiamo mai avuto a che fare. Aggiungo, inoltre, che noi siamo una delle poche aziende sanitarie in Italia che non dà mai il suo patrocinio e non organizza convegni sponsorizzati, nemmeno in maniera occulta. Una scelta di campo che molti altri non hanno ancora fatto». (e.l.t.)