Gazzetta di Reggio

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Solenne celebrazione per il Beato Rolando

Solenne celebrazione per il Beato Rolando

Castellarano: l’intervento del vescovo Camisasca nella chiesa di San Valentino gremita di fedeli

31 maggio 2014
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CASTELLARANO. Sono passati 69 anni da quando, il 29 maggio 1945, il corpo di Rolando Rivi venne traslato dal cimitero di Monchio di Palavano per essere riportato a San Valentino. Giovedì sera il vescovo Massimo Camisasca ha celebrato nella Pieve di San Valentino una Messa in ricordo del giovane Beato e ha indicato la data del 29 maggio come il momento della festa dedicata al nuovo Santo. Alla serata dedicata a Rolando Rivi erano presenti centinaia di fedeli che hanno potuto visitare il piccolo museo dedicato alla memoria del giovane seminarista ucciso a 14 anni da un gruppo di partigiani comunisti. Un comunismo che intendeva eliminare anche fisicamente tutto quello che non era in linea con le direttive del partito. E i preti erano fra i primi a dover essere eliminati.

Rolando fu uno dei primi religiosi che venne ucciso e fu solo grazie ai suoi genitori e pochi amici e parenti che la sua memoria fu mantenuta viva in un periodo duro come quello del secondo dopoguerra fino a quando il tempo e gli eventi non hanno portato il giovane seminarista ad essere considerato un beato per la sua morte a causa della sua fede cristiana. Il vescovo nella sua omelia ha sottolineato l’importanza sia per San Valentino che per tutti i credenti di avere un santo come Rolando Rivi e nella fase finale ha evidenziato: «Dal dolore innocente sale a Dio una grande supplica, una grande intercessione per tutti gli uomini del mondo. Uniamoci ad essa con la nostra preghiera, con l’offerta della nostra vita. Chiediamo al beato Rolando Rivi di intercedere presso il Signore perché nella nostra terra sia custodita la fede ed essa diventi seme fecondo di un nuovo umanesimo». (p.r.)