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Stop alle ricette rosse, parte l’era digitale

Stop alle ricette rosse, parte l’era digitale

Sanità: la sperimentazione inizia il 16 giugno e per ora coinvolge solo quaranta medici di famiglia

31 maggio 2014
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Dovremo abituarci a non andare più in farmacia con la classica ricetta rossa che il medico utilizza per la prescrizione dei farmaci. Dal 16 giugno i primi reggiani a fare i conti con il nuovo sistema, che porterà entro il 2014 alla totale eliminazione della vecchia ricetta, saranno i circa 60mila assistiti dai quaranta medici di famiglia (distribuiti in tutti i distretti sanitari in cui è suddivisa la provincia) che partecipano alla sperimentazione decisa dall'Ausl.

L'obiettivo del progetto, come si dice in gergo tecnico, è quello di “de materializzare” la ricetta e sostituirla con un foglio bianco utilizzabile più volte. Su questo foglio (formato A4) saranno riportati con precisione dal proprio medico di famiglia dati anagrafici, fascia di esenzione dal ticket e il codice della prescrizione. Un percorso che inizialmente porterà a un risparmio di tempo e di carta (evitando al medico di compilare la ricetta) ma già nel 2015, si potrebbe arrivare a richiedere la ricetta telefonicamente o via e mail e senza dover andare di persona dal medico per quelle che sono le prescrizioni per i cosiddetti malati cronici. E un po' più in là, si arriverà a eliminare la ricetta rossa oltre che per i farmaci, per esami e visite specialistiche e in tutte le strutture pubbliche e private convenzionate. Tutta o quasi la sanità viaggerà in rete. «Per il cittadino non cambierà nulla e tutto avverrà sempre sotto stretto controllo del medico di famiglia che potrà monitorare la situazione» spiega Eletta Bellocchio, responsabile del programma Cure primarie dell'Ausl e a capo di questo progetto che garantirà un maggior controllo e un risparmio di tempo a medici e assistiti.

A essere coinvolti per ora solo 40 dei 330 medici di famiglia della nostra provincia che complessivamente assistono 490mila persone. Più avanti si aggiungeranno i pediatri che assistono invece circa 60mila minori. «Il funzionamento è semplice – spiega la dottoressa Bellocchio – il cittadino dovrà andare comunque dal medico che farà la ricetta al computer e dovrà attendere pochi secondi per il via libera dal Ministero delle Finanze. Poi consegnerà all'assistito un foglio, chiamato promemoria, dove sono indicati dati anagrafici, esenzioni e il codice della prescrizione medica». Il cittadino a quel punto potrà recarsi in una qualsiasi farmacia della regione perché nel frattempo ognuna avrà ricevuto via mail dal medico lo stesso foglio.

«L'unica avvertenza è quella che i dati inseriti siano corretti – aggiunge la dottoressa Bellocchio – per evitare problemi, così come se cambia la fascia per l'esenzione, si dovrà continuare ad andare al Saub per chiedere l'aggiornamento».

Non cambia invece nulla per le visite a pagamento o per le prescrizioni per i farmaci che devono essere pagati. La digitalizzazione della sanità è cominciata, lascia intendere la dottoressa Bellocchio, che però rassicura che «nella prima fase in caso di difficoltà, la ricetta rossa potrà essere utilizzata. Come avverrà per le visite a domicilio. Anche se in futuro con un tablet e una stampante si potrà risolvere il problema». Ma quello è il futuro, per adesso.

Roberto Fontanili