MAXI FRODE Fatture false per 33 milioni, arresti eccellenti a Reggio
Accuse per truffa ai danni dello Stato. Scoperte società "cartiere": indagate 29 persone a piede libero. Sono 12 gli arrestati: tra questi Mirco Salsi (Reggiana Gourmet), il giornalista Marco Gibertini e il cutrese Antonio Silipo
REGGIO EMILIA
I Carabinieri e la Guardia di Finanza di Reggio Emilia, al termine di una complessa attività di polizia giudiziaria diretta e coordinata dal pm Valentina Salvi, hanno denunciato 41 persone di cui 8 per associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, riciclaggio, truffa ai danni dello stato e i restanti 33 per reati di natura fiscale.
GLI ARRESTATI. Il gip Angela Baraldi ha fatto scattare le manette per sei indagati per associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, riciclaggio e truffa ai danni dello Stato: il reggiano Marco Gibertini, ex giornalista e volto noto di Telereggio, Omar Costi, il cutrese Antonio Silipo (residente a Cadelbosco Sopra e già arrestato in precedenza per usura) il napoletano Luca Ferriero, Piersandro Pregliasco di Ivrea (Torino) e il romano Marco Castaldi. Per gli stessi reati sono “solo” agli arresti domiciliari il reggiano Mirco Salsi, titolare della Reggiana Gourmet ed ex vicepresidente della Cna di Reggio, e il romano Gianluca Mussoni.
Arresti domiciliari, per reati di natura fiscale e riciclaggio anche per il novellarese Andrea Rossi (impiegato della Cna di Bagnolo) e per il romano Valerio Villani nonché per Andrea Cesarini di Tarquinia (Viterbo).
Divieto di dimora nel comune di Reggio, invece, per il reggiano Gianluca Salsi, figlio del titolare della Reggiana Gourmet. Fra gli ulteriori 28 indagati – ma a piede libero – vi sono anche due persone che vivono nella nostra provincia: Patrizia Montanari di Reggio, moglie di Tristano Mussini (fino al 2013 presidente della Cna di Reggio) e lo scandianese Giuliano Debbi. Lungo l’elenco di società utilizzate e strumentalizzate: la Gibertini Comunicazioni e Levante (radicate a Reggio), sette di Roma (Astra Tecnologie, Innotech Italia, Maxi Di – stesso nome, ma due sedi legali diverse – Pianeta Cospea, Pvmtecnology, Maxtecnologia), la Extreme di Fiumicino (Roma) e la Cdi Tecnology di Fondi (Latina).
Al centro dell’indagine avviata nel 2011 dall’Arma dei Carabinieri, le attività di 12 societa’ “cartiere”, appositamente costituite (acquisite ed intestate a prestanomi) aventi sede legale in provincia di Roma, Napoli, Reggio Emilia e Viterbo, mediante il consolidato sistema delle false fatturazioni, hanno consentito a imprese ubicate in numerose altre province di evadere le imposte sui redditi ed imposta Iva per oltre 13 milioni di euro.
Gli indagati hanno attuato anche una truffa ai danni dello stato per oltre 232 mila euro mediante l’utilizzo di false dichiarazioni di intento, che consentono ad imprese che operano con l’estero (cd. esportatori abituali) di acquistare beni o servizi in esenzione dell’imposta sul valore aggiunto.
Uno degli indagati si è reso responsabile di una tentata truffa ai danni dello stato in relazione all’ottenimento di un finanziamento pubblico rilasciato dal ministero dello sviluppo economico trasmettendo a tale dicastero, per giustificare i costi sostenuti, false fatture rilasciate da una delle imprese cartiere dell’associazione.
Il riciclaggio del denaro è stato attuato dall’associazione a delinquere mediante la compiacenza delle imprese destinatarie delle false fatture che, una volta ottenuto il falso documento, provvedevano a restituire la somma pari all’imposta sul valore aggiunto indicata in fattura agli associati. Fra gli indagati 12 sono stati colpiti da provvedimenti restrittivi della liberta’ personale. Tra questi spunta anche il nome del giornalista reggiano Marco Gibertini, prelevato questa mattina all'alba nella sua abitazione dai militari delle Fiamme Gialle.
Maggiori dettagli verranno divulgati nel corso della conferenza stampa nella giornata di domani alla presenza del Procuratore della Repubblica di Reggio Emilia, Giorgio Grandinetti.