Gazzetta di Reggio

Reggio

Salsi “junior” torna libero ma si dimette

di Tiziano Soresina
Salsi “junior” torna libero ma si dimette

Il 31enne indagato non è più presidente della Reggiana Gourmet. L’azienda prende le distanze dall’ex patron Mirco

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REGGIO EMILIA. Con una nota puntigliosa – inviatata ieri alle redazioni – la Reggiana Gourmet prende le distanze dalla clamorosa inchiesta sulla maxi frode fiscale coinvolgente l’ex patron Mirco Salsi e il figlio 31enne Gianluca Salsi che, apprendiamo, non solo si è dimesso dalla carica di presidente, ma è tornato pure un uomo libero, cioè non più sottoposto al divieto di dimora nel Reggiano.

Sul tenore della nota pesa ovviamente la “macchia” del polverone sollevatosi su due figure nel tempo non secondarie per l’azienda che da vent’anni produce con successo pasta ripiena e piatti pronti della tradizione emiliana. Padre e figlio, insieme ad altre sei persone, sono infatti accusati di associazione a delinquere. “Reggiana Gourmet srl è completamente estranea – si legge nel documento diffuso dall’azienda di Bagnolo – all’inchiesta cosiddetta “Octopus” condotta dalla Procura della Repubblica di Reggio. La società non è accusata di alcun illecito, nè è in nessun modo coinvolta nell’attività del signor Mirco Salsi, il quale non è socio di Reggiana Gourmet srl nè ricopre alcuna carica amministrativa. Il presidente della società, signor Gianluca Salsi, è stato indagato nella menzionata vicenda per fatti di natura strettamente personale. Lo scorso 16 giugno Gianluca Salsi ha reso interrogatorio alla presenza del giudice per le indagini preliminari ed il pubblico ministero, contestando le accuse e chiarendo la propria posizione. All’esito dell’interrogatorio il giudice ha revocato ogni misura cautelare ed ad oggi il signor Gianluca Salsi è completamente libero, sottolineando l’estraneità agli addebiti contestati”.

In soldoni, come ha spiegato l’avvocato difensore Romano Corsi dopo l’interrogatorio, il giovane imprenditore «se ha fatto qualcosa, è stato su disposizione del padre, come ha spiegato al gip Angela Baraldi». Fino allo scorso ottobre Salsi junior era titolare di una quota del 20% della Reggiana Gourmet. Dopodiché è diventato azionista di maggioranza, assumendo la presidenza e curando così gli interessi della società. Sarebbe, perciò, stato indirizzato dal padre (ora agli arresti domiciliari) verso le operazioni di finanziamento dell'associazione. Un ruolo non marginale, il suo, tanto che anche per lui era prevista la dotazione di un telefono "chiuso" (che gli indagati chiamavano "citofoni”) per poter liberamente parlare con altri membri dell'associazione. Tra questi Antonio Silipo, nella casa del quale si è anche recato – a portare dei documenti secondo la procura, a comprare del vino secondo il giovane imprenditore – come raccontano le intercettazioni telefoniche sulle quali si basa buona parte delle indagini.

“In ogni caso il signor Gianluca Salsi – prosegue la nota – al fine di evitare ogni lesione all’immagine della Reggiana Gourmet srl, già pesantemente quanto ingiustificatamente sotto attacco in questi giorni, ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni dalla carica di presidente, da tutte le cariche sociali e da membro del cda». Gli subentrerà Matteo Cugini, con i più ampi poteri per i prossimi tre anni.