Sparito l’avvocato amico di Gibertini
L’avvocato reggiano Federico Pozzi potrebbe essere in Thailandia: una società “cartiera” faceva capo al suo studio
REGGIO EMILIA. Noto professionista che dà un misterioso addio a Reggio, probabilmente per ripartire da capo nella lontana Thailandia.
Capita, nella vita, ma questa storia incuriosisce soprattutto perché “affiora” dalla maxi inchiesta sulle fatture fasulle da 33 milioni di euro e stiamo parlando di un amico di Marco Gibertini (considerato figura-chiave delle indagini sulle frodi fiscali) per di più conosciutissimo nella nostra città, cioè l’avvocato 53enne Federico Pozzi.
Va subito chiarito che l’avvocato Pozzi non risulta fra i 41 indagati dell’inchiesta coordinata dal pm Valentina Salvi, eppure di lui gli investigatori si sono occupati proprio per i rapporti che il legale teneva con Gibertini e che hanno portato chi indaga a mettere a fuoco non poche cose relative al professionista che da almeno due anni sembra aver chiuso con la permanenza a Reggio.
Pozzi e Gibertini non solo si sono frequentati ma hanno avuto sino al 2011 la stessa passione sportiva (il legale è stato a lungo presidente del club di pallamano di Rubiera, mentre il volto tv era uno dei dirigenti), comunque l’avvocato reggiano (che si è per lo più occupato di diritto societario) allo sport e ad una vita brillante legata alla “Reggio bene” ha anche associato, sino a pochi anni or sono, anche un incarico – in quota Pdci – in un ente controllato dal Comune (cioè l’Acer) di cui è stato consigliere.
Ma perché gli inquirenti hanno “incocciato” nell’avvocato Pozzi? E’ accaduto indagando su una strana società reggiana (la “Levante srl”) impegnata – come dichiarata attività prevalente – nel settore del commercio all’ingrosso di articoli di cartoleria e cancelleria. Il socio unico di questa società è un cittadino cinese cinquantenne che da operaio specializzato è diventato, all’improvviso imprenditore: localizzato a Roma da un amico, poi diventa irreperibile.
Ma quello che colpisce gli inquirenti è quanto emerge dai documenti contabili: la società ha genericamente sede in via Cadoppi 4, ma telefono e fax sono riconducibili allo studio dell’avvocato Pozzi che in quel palazzo ha nel 2012 (quando la “Levante srl” viene costituita) il proprio ufficio. Gli investigatori si recano nel palazzo di via Cadoppi ma non trovano nessuna “traccia” della “Levante srl”, se non la presenza dello studio legale tributario a cui sono associati i recapiti telefonici della società.
Tramite intercettazioni telefoniche e di varie mail nonché sulla base di ulteriori accertamenti gli inquirenti si fanno un’idea precisa della “Levante srl”: veniva utilizzata da Marco Gibertini e dagli imprenditori Piersandro Pregliasco (di Ivrea) e Marco Castaldi (di Roma) “come mera società “cartiera” – scrive il gip Angela Baraldi nell’ordinanza – ovvero al fine di emettere fatture per operazioni inesistenti, nei confronti di altre società”.
E l’avvocato Pozzi? In via Cadoppi non ha più lo studio legale, si è cancellato dall’Ordine degli avvocati di Reggio, dal 2012 se ne sarebbe andato in Thailandia (ad aprire una gelateria, ma ora si occuperebbe di pasta fresca) e chi sta indagando sulle fatture fasulle ha appurato che nei confronti del legale 53enne vi sono indagini in corso (tre i fascicoli aperti) da parte di due procure. Il mistero continua...
©RIPRODUZIONE RISERVATA