Gazzetta di Reggio

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L’autista segnalò il guasto alle porte

di Elisa Pederzoli
L’autista segnalò il guasto alle porte

L’annotazione all’officina poche ore dopo l’incidente: è tra i documenti in mano alla procura che indaga sulla tragedia

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REGGIO EMILIA. Il giorno dell’incidente in cui perse la vita Sylvester Agyemang, il conducente segnalò che la porta del mezzo aveva avuto problemi alle porte. E in special luogo, proprio alla porta dalla quale qualche ora prima era caduto lo studente 14enne di Rubiera.

Lo afferma uno dei documenti raccolti dal sostituto procuratore Stefania Pigozzi, che sta indagando sull’incidente di gennaio, relativi al mezzo di Seta sotto sequestro e per il quale ha chiesto accertamenti di natura tecnica, in incidente probatorio.

E’ chiaro che sulle indagini pesa il clamoroso errore di identificazione del mezzo e i mesi persi col sequestro, e la relativa indagine, del mezzo e sull’autista sbagliato. Ma la procura ha deciso comunque di far eseguire una perizia per verificare la presenza dei dispositivi di sicurezza e il loro funzionamento, nella salita e nella discesa. Ma, soprattutto, ha raccolto tutta la documentazione relativa al jumbo e sugli interventi eseguiti prima dell’incidente e dopo, quando il bus della linea 2 ha continuato a essere utilizzato per il trasporto studenti. Quello che già oggi è una certezza per la procura, è che il mezzo aveva avuto problemi alle porte, prima dell’incidente in cui ha perso la vita il ragazzino e dopo. Lo provano i tagliandi di segnalazione arrivati nell’officina del deposito di via del Chionso, dove sono stati anche registrati gli interventi di manutenzione eseguiti. E alcuni risalgono al periodo posteriore all’incidente, con un probabile peso sull’utilità della perizia.

E certo, potrebbe avere un peso anche il fatto che il giorno dell’incidente il conducente – che ha sempre dichiarato di non essersi accorto di quanto avvenuto a Sylvester – avesse segnalato all’officina il guasto alle porte. Un fatto che si collega alle testimonianze dei ragazzini che viaggiavano sul mezzo quel giorno: raccontarono al magistrato che l’autista, dopo la fermata di Porta Santa Croce in cui Sylvester morì, si fermò per richiudere la porta rimasta aperta.

La Cassazione, nel frattempo, ha rigettato la richiesta del sostituto procuratore che chiedeva il ritiro della patente dell’autista. Confermando quanto già deciso ad aprile dal tribunale, che aveva restituito all’uomo il documento di guida che gli era stato sequestrato dalla procura non appena l’errore di identificazione era venuto a galla.

Errore rispetto al quale procede anche l’inchiesta parallela, sul presunto favoreggiamento che avrebbe portato alla commissione dello sbaglio. Ma, per questo, non risulta ancora che ci siano indagati. La procura, invece, ha formalmente chiesto l’archiviazione dell’altro autista, quello solo testimone dell’incidente: era indagato per omissione di soccorso. Deciderà il gip.

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