Gazzetta di Reggio

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«Mai più centrali biogas» Parola del nuovo sindaco

«Mai più centrali biogas» Parola del nuovo sindaco

Malavasi: «Non abbiamo il potere di chiudere gli impianti già in funzione ma faremo in modo che a Correggio non se ne aprano di nuovi»

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CORREGGIO. «Nessuna nuova autorizzazione per altri impianti di biogas, biomasse o gassificatori». Lo conferma il sindaco Ilenia Malavasi che va così a smentire le preoccupazioni dei cittadini riuniti nei comitati ambientali correggesi che nei giorni scorsi hanno chiesto chiarimenti in merito alla determina del 5 giugno che autorizzava una miglioria nella costruzione dell'impianto di via Fossa Faiella da parte della aretina Gmp Bioenergy srl. Un atto di cui nessuno sapeva nulla e che ha generato timori nei correggesi che vedranno nascere un nuovo impianto energetico di fianco alle proprie abitazioni.

«Quell'atto del 5 giugno – precisa però il primo cittadino – è una determina fatta da chi c'era prima di noi (il sindaco è stato eletto dopo l'8 giugno, ndr) e rispetto a una variante non sostanziale. L'autorizzazione per questo impianto risale al 2011 ed è relativa a un solo impianto di energia (la proprietà era dell'ex municipalizzata En.Cor poi ceduta alla Gmp Bioenergy, ndr). Con questa determina, quindi, l'azienda ha chiesto solo di aggiungere all'impianto una miglioria che nella fattispecie è un rullo automatico per il trasporto della materia».

Il sindaco spiega che questo impianto in particolare non sarà né a biogas né a biomassa ma un gassificatore che «usa del cippato, del legno di pioppo. In questo caso, dunque, c'è una sola materia prima in ingresso che va a produrre una materia legnosa, una sottospecie di carbonella. Non si pone quindi il problema della dieta che deve seguire il digestatore né il problema relativo agli odori».

E per quanto riguarda gli impianti già realizzati che in questi anni hanno impegnato cittadini e comitati in diverse battaglie, la Malavasi prende un impegno. «Aumenteremo i controlli e non lo faremo da soli: stiamo elaborando un protocollo con altri enti, ognuno per le proprie parti di competenza, per un monitoraggio ad hoc perché si rispettino sempre le regole. Inoltre, stiamo già pensando di valutare un piano di mobilità per il passaggio dei camion dove ci sono problemi di traffico, di mobilità e disagio per le persone. Come Comune dobbiamo far rispettare le normative usando tutti gli strumenti a nostra disposizione».

«In diversi casi come amministrazione abbiamo già agito e per i casi più noti (come l'impianto di proprietà della famiglia Melli, ndr), abbiamo chiesto ai proprietari della proprietà di regolarizzare la loro posizione. Detto questo però vorrei precisare che il Comune da solo non ha il potere di far chiudere nessun impianto: lo può fare solo se Ausl ed Arpa, a seguito di gravi e ripetute anomalie, ce lo chiedono. Da parte nostra, dunque, ci sarà il massimo impegno per far rispettare le regolamentazioni, vigileremo e di sicuro cercheremo di scoraggiare chi vorrà costruire nuovi impianti». Per evitare la proliferazione futura di queste impiantistiche il sindaco ha già pronta la sua ricetta. «Ci siamo presi l'impegno di lavorare su diversi punti per limitare la costruzione di nuovi impianti: rivedremo il piano energetico comunale, modificheremo il regolamento urbanistico o ne faremo uno apposito e comunque quando si tratterà di impianti a scopi industriali, cercheremo di farli realizzare all'interno di aree predisposte e attrezzate, lontano dai centri e dalle case».

Silvia Parmeggiani