Gazzetta di Reggio

Reggio

Nuova legge elettorale con soglia al 3%

Varata la riforma: abolito il listino, ok alla doppia preferenza di genere e massimo due mandati per il futuro governatore

3 MINUTI DI LETTURA





REGGIO EMILIA. Cancellazione del listino, doppia preferenza di genere, metà uomini e metà donne, e un massimo di due mandati per il futuro presidente. Sono questi i paletti posti nella nuova legge elettorale che passa quasi all’unanimità e che regolerà le prossime elezioni in Emilia-Romagna. La nuova norma è stata approvata martedì pomeriggio dall'assemblea legislativa con il voto favorevole di tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione. Fanno eccezione l'astensione di Fratelli d'Italia e la decisione di non partecipare al voto da parte dell'Idv, per protesta contro «l'inciucio Pd-Fi per impedire alle forze minori di presentarsi», afferma il vicepresidente dell'aula, Sandro Mandini.

TUTTI ALLE URNE. Le elezioni dovrebbero tenersi tra il 9 e il 16 novembre 2014. Le nuove regole sono già entrate in vigore e verranno utilizzate alle prossime elezioni, scaturite dall’uscita di scena dell’attuale presidente della Regione, Vasco Errani, che tre settimane fa si è dimesso dopo essere stato condannato a un anno in appello per l’affaire Terremerse con l’accusa di aveva istigato due funzionari della Regione a commettere il falso per agevolare un finanziamento alla coop presieduta dal fratello.

SPAZIO AI PICCOLI. La norma cosiddetta «ammazza-piccoli», approvata due giorni fa in commissione con un accordo tra democratici e azzurri, è stata corretta in aula con un emendamento a firma Fi, Udc e Fratelli d'Italia, che riporta a 120 giorni dalla data naturale del voto (come suggeriva il ministero) il limite entro cui le elezioni anticipate consentono il dimezzamento delle firme da raccogliere per le liste che intendono candidarsi. Ne basteranno circa 6.000 per presentarsi in Emilia-Romagna.

LE NUOVE REGOLE. «È una legge nell'interesse dei cittadini», ha affermato in aula il segretario regionale uscente del Pd, Stefano Bonaccini, tra i papabili alla successione di Errani, che sottolinea i «due capisaldi della legge: l'abolizione del listino dei nominati (10 consiglieri che venivano eletti senza preferenze perché collegati al presidente vincente) e la doppia preferenza di genere», a cui si aggiunge la parità uomo-donna nelle liste elettorali. Altro punto chiave della riforma elettorale dell'Emilia-Romagna è il limite di due mandati consecutivi per il presidente della regione.

GLI SBARRAMENTI. Nonostante il tentativo dell'ex grillino Giovanni Favia di cancellarlo, è stato mantenuto lo sbarramento del 3% per le liste, a meno che non facciano parte di coalizioni che ottengono almeno il 5% dei voti. Senza listino, il premio di maggioranza è garantito da nove seggi aggiuntivi assegnati, in maniera proporzionale, alla coalizione vincente che abbia eletto almeno 24 consiglieri (il premio scende a quattro se lo schieramento che vince ottiene più di 24 seggi). In ogni caso, alla coalizione vincente saranno assegnati almeno 27 seggi, quando questa cifra non sia raggiunta neppure con il premio di maggioranza, anche attraverso una riduzione del numero dei seggi attribuiti alle opposizioni.

VOTAZIONE RECORD. Il via libera alla nuova legge è stato dato in tempi strettissimi, per dare spazio ieri al discorso di addio di Errani. «E' la prima volta che l'Emilia-Romagna si dota di una legge elettorale», sottolinea la capogruppo Pd Anna Pariani, che rivendica il «buon equilibrio raggiunto» sul tema della rappresentanza. Per Forza Italia è stato fatto «un buon lavoro», anche se la «legge sarebbe stata migliorabile se avessimo avuto più tempo». L'azzurro Andrea Pollastri in particolare esulta per l'abolizione del listino e sottolinea che «le garanzie per le minoranze restano intoccate». Nonostante il problema del dimezzamento delle firme sia stato risolto (se si vota davvero il 9 novembre, tutte le liste ora potranno raccogliere "solo" 6.000 firme), in aula non sono mancate le rimostranze dei partiti minori, da Fratelli d'Italia all'Idv fino ai Verdi.