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Viano, da artigiano a povero braccato da Equitalia

Viano, da artigiano a povero braccato da Equitalia

L’Udc lo aiuta con cene e raccolte di fondi, ma vive con 400 euro al mese e non ha parenti

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VIANO. A volte queste storie di ordinaria povertà ci sembrano lontane, quasi irreali. Poi capita di essere toccati realmente da storie come quella di Tiziano (un nome di fantasia, perché l’interessato si vergogna della sua condizione) e allora capisci che ci sono anche storie di ordinaria povertà.

«Tiziano vive solo e non ha rete parentale – racconta Pierluigi Cantarelli, esponente dell’Udc di Viano –. Da diversi anni è inserito in un progetto sociale e lavora presso la Caritas dove percepisce circa 400 euro mensili e vive in un alloggio Acer. Grazie all'aiuto di alcune persone è riuscito fino ad ora a pagare le bollette ma adesso la situazione economica sta peggiorando al punto tale che rischia il taglio delle utenze. Tiziano è una delle tante persone che ha perso il lavoro come artigiano (lavorava per un’azienda che trattava lana di roccia) e non è più riuscito ad avere una posizione lavorativa stabile e con una assunzione fissa presso una ditta. Ovviamente non avendo commesse di lavoro non è riuscito a far fronte al pagamento dei contributi Inps e si ritrova con un debito di circa 8 mila euro da versare ad Equitalia».

«Tiziano è analfabeta – prosegue Assunta Spadoni – e grazie all'aiuto di persone ora sta avviando le pratiche per la rateizzazione ad Equitalia. Mi viene spontaneo chiedermi come farà Tiziano a saldare il debito ad Equitalia dal momento che non possiede risparmi per pagare spese impreviste, non ha i soldi per poter riscaldare la casa, è a malapena riesce a mangiare in modo regolare e non ha ancora diritto a una pensione. Stiamo predisponendo un ricorso al giudice di pace perché annulli questo dispositivo».

«Stiamo cercando di aiutarlo a trovare un lavoro – conclude Cantarelli – per restituire a Tiziano la sua dignità di uomo. Non possiamo lasciare sole queste persone che si trovano in difficoltà e spesso non hanno la forza per chiedere aiuto. Non possiamo abbandonare Tiziano».

«In questi mesi – aggiunge Assunta Spadoni – abbiamo cercato di aiutarlo destinandogli una parte dei soldi ricavati dalle cene dell’Udc ma ora vogliamo anche sensibilizzare le istituzioni e la nostra comunità. Dobbiamo prestare attenzione all’aspetto sociale, alle emergenze con la giusta sensibilità necessaria».