Gazzetta di Reggio

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La storica Pastasciutta con David Riondino e La Casa del Vento RIVIVI LA SERATA

La storica Pastasciutta con David Riondino e La Casa del Vento RIVIVI LA SERATA

Lo streaming e altri trenta eventi “gemelli” in Italia

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GATTATICO. “Quando la pastasciutta era in bianco... e le camice no”. È il titolo dello spettacolo che David Riondino porta  alla storica pastasciutta antifascista al Museo Cervi di Gattatico.

ECCO IL LIVE STREAMING

cervi on livestream.com. Broadcast Live Free

 

Si comincia con la presentazione del volume “Martirio” con i racconti di Vittorio Graziosi e i disegni di Carlo Cecchi sull’eccidio di Montecappone di Jesi (An). Alle 19 pedalata a Casa Cervi di Tuttinbici con partenza da Reggio Emilia. Alle 20 tutti a tavola per la storica pastasciutta antifascista con oltre 150 kg di pasta offerta a tutti i presenti. Ad animare il dopocena (ore 21.30) appunto Riondino con il suo Recital Antifascista. A seguire La casa del vento live acustico. In chiusura dj set resistente di Mark Bee

Tutte le altre Pastasciutte antifasciste che, in contemporanea, centinaia di volontari stanno organizzando lungo la rete delle pastasciutte in tutta Italia saranno dunque collegate idealmente con il Museo Cervi: quest’anno sono quasi 30 le località che ad oggi hanno aderito all’iniziativa lanciata lo scorso anno.

La storia.

Alla caduta del Fascismo, il 25 luglio 1943, fu grande festa a Casa Cervi, come in tutto il Paese. Una gioia spontanea di molti italiani che speravano nella fine della guerra, nella morte della dittatura. La Liberazione verrà solo 20 mesi dopo, al prezzo di molte sofferenze. Ma quel 25 luglio, alla notizia che il duce era stato arrestato, c'era solo la voglia di festeggiare. A, i Cervi insieme ad altre famiglie del paese, portarono la pastasciutta in piazza, nei bidoni per il latte.

Con un rapido passaparola la cittadinanza si riunì attorno al carro e alla “birocia” che aveva portato la pasta. Tutti in fila per avere un piatto di quei maccheroni conditi a burro e formaggio che, in tempo di guerra e di razionamenti, erano prima di tutto un pasto di lusso. C’era la fame, ma c’era anche la voglia di uscire dall’incubo del fascismo e della guerra, il desiderio di “riprendersi la piazza” con un moto spontaneo, dopo anni di adunate a comando e di divieti. C’è stato, in tutta Italia e in quella data, uno spirito genuino e pacifico di festa popolare: prima dell’8 settembre, dell’occupazione tedesca, della Repubblica di Salò. Prima delle brigate partigiane e della Lotta di Liberazione. L’Istituto Cervi, quasi 20 anni fa, ha voluto ricostruire quel clima.