Gazzetta di Reggio

Reggio

AL CENTRO MALAGUZZI

Oltre 500 educatori in città provenienti da 50 Paesi

Oltre 500 educatori in città provenienti da 50 Paesi

REGGIO EMILIA. Oltrei 500, al Centro “Loris Malaguzzi”, i docenti ed educatori provenienti da 37 paesi di tutto il mondo per il convegno biennale – l'ultimo, nel 2012, a Leon, in Spagna – chiamato...

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REGGIO EMILIA. Oltrei 500, al Centro “Loris Malaguzzi”, i docenti ed educatori provenienti da 37 paesi di tutto il mondo per il convegno biennale – l'ultimo, nel 2012, a Leon, in Spagna – chiamato Ridef (Rencontre Internationale Des Educateurs Freinet), ovvero l'assemblea internazionale degli educatori che si ispirano alla pedagogia di Celestin Freinet. Organizzato qui a Reggio dal Movimento di cooperazione educativa, Mce, insieme agli analoghi degli altri stati, il Ridef fino al 30 luglio consisterà in una lunga serie di workshop, tavole rotonde, mostre, proiezioni, presentazioni di volumi e, ovviamente, laboratori per i bambini giunti dai cinque continenti.

Gli incontri come quello reggiano, iniziati nel 1968 consentono, come spiegano gli organizzatori; il confronto sulle grandi tematiche educative del nostro tempo: lo sradicamento urbano, la dimensione interculturale, la scuola come contesto democratico, la globalizzazione, le pari opportunità, i diritti dei più piccoli.

Ma cos'è il Movimento di cooperazione educativa? «Nato nel 1951 sulle tracce del Movimento di scuola moderna del pedagogista francese Celestin Freinet - ci spiega Domenico Canciani, responsabile nazionale - il Movimento da anni propugna un metodo didattico di pedagogia attiva, basato sulla cooperazione. Proprio per questo abbiamo chiamato questa assemblea reggiana ma internazionale “Sguardi che cambiano il mondo”: solo lo sguardo “bambino” che scruta il mondo con occhi “nuovi”, capaci di stupore ha la potenzialità di essere “alternativo” in quanto racchiude in sé anche il punto di vista di coloro che rischiano di essere esclusi: gli stranieri, gli anziani, i disabili, i poveri».

Diversi i temi offerti per i laboratori dei più piccoli, incentrati sul tema delle “città”: “Città e politica”, incentrato sui diritti dei bambini, sulla cittadinanza responsabile, “Città e bellezza”, “Città e gioco”, “Città nello spazio-tempo”, “Città fra centro e periferia”, dedicato ai rapporti fra il nord e il sud del mondo.

«È possibile immaginare e costruire una società migliore se proviamo a guardare le nostre città, la nostra vita sociale in modi diversi, ad esempio attraverso lo sguardo “bambino” - continua Domenico Canciani - e il trentesimo Incontro degli Educatori Freinet propone di indirizzare l’attività formativa affinché i ragazzi e le ragazze possano essere riconosciuti e ascoltati come soggetti e cittadini attivi. La scuola è un presidio importante nella difesa dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza ma occorre sempre ricordare che, come recita un proverbio africano “Per educare un bambino ci vuole un intero villaggio”».

Andrea Montanari