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Biogas, comitati pronti a tornare in Procura

Biogas, comitati pronti a tornare in Procura

Correggio: «Gli impianti da 14 sono diventati 18, faremo un esposto se non ci danno accesso agli atti»

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CORREGGIO. La campagna per la disincentivazione ad autorizzare nuovi impianti biogas, biomassa e affini promossa del neo sindaco Ilenia Malavasi non è neppure partita che già i comitati pro-ambiente di Correggio e San Martino in Rio sono sul piede di guerra. A poco, infatti, sembrano essere servite le promesse del sindaco di Correggio (che si è impegnata a rivedere non solo il piano energetico, ma anche quello urbanistico oltre a un monitoraggio costante, in collaborazione con altri enti, degli impianti già realizzati per ridurre al massimo i disagi ai cittadini) perché i rappresentanti dei comitati, che da anni stanno portando avanti la loro lotta, presto si butteranno su una nuova battaglia.

L’annuncio arriva direttamente dal comitato Ronchi e suona un po’ come un ultimo avvertimento a seguito di richieste, come preciserà lo stesso comitato, non andate proprio a buon fine. Dicono: «Se entro il 5 agosto (data di scadenza dell’ultima richiesta inviata al Comune dal comitato Ronchi, ndr) non verrà consegnata tutta la documentazione ai cittadini che ne hanno fatto regolare richiesta, procederemo con un esposto alla Procura contro l’amministrazione di Correggio».

I documenti richiesti dal comitato riguardano tre centrali locali: la proprietà di Melli a San Prospero, le centrali di via Fossa Faiella della Gmp srl e della Cat di San Biagio. «È un nostro diritto – spiegano – esaminare questa documentazione anche in vista della scadenza del ricorso giudiziario che vorremmo presentare al Tar contro la costruzione delle centrali di via Fossa Faiella. Se non abbiamo accesso agli atti come possiamo opporci?».

E aggiungono. «Questo è un nostro diritto, di tutti i cittadini, e la possibilità di far ricorso è anche scritta nero su bianco sulla determinazione del 5 giugno scorso concessa quando era ancora in carica il Commissario». Giovedì sera tra l’altro si è anche svolta la commissione ambiente a Correggio e il comitato ha scoperto che i numeri riguardanti le centrali in essere, in attesa di permessi o ferme ma già autorizzate sono cambiati rispetto a quelli in loro possesso. Aumenta l’ansia dei cittadini. «Si è parlato di 18 centrali nel territorio di Correggio anziché le 14 di cui eravamo a conoscenza. Ora vorremmo sapere: quale altro Comune italiano ha 18 centrali nel proprio territorio? Ad ogni incontro scopriamo che sono state autorizzate nuove proprietà, ma senza documentazione come facciamo noi ad opporci?». L’accesso agli atti per i comitati sta diventando una questione sempre più urgente e fondamentale.

«Vogliamo far valere i nostri diritti, ma così non abbiamo i mezzi per farlo», dicono.