«Macché En.Cor, tuteliamo i più deboli»
Correggio, il sindaco sull’introduzione dell’Irpef: «Aliquote calcolate in base al reddito, esenzione fino a 15 mila euro»
CORREGGIO. Secondo il sindaco di Correggio Ilenia Malavasi, l'introduzione dell’aliquota Irpef a Correggio non c’entra nulla con il caso En.Cor. Le affermazioni del sindaco puntano, da un lato, a smentire le considerazioni fatte dalla Lega Nord, che aveva collegato l’introduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche con la necessità di reperire fondi per sopperire all’annunciato disastro economico legato all’ex municipalizzata; dall’altro lato, mirano a spiegare le intenzioni in merito ai tributi in vista del prossimo consiglio comunale (il 30 luglio).
«Le cause in corso – afferma Ilenia Malavasi – sia quella relativa alla En.Cor che quella per la vicenda Gi.va, non hanno alcun legame con l’introduzione delle aliquote Irpef, perché i presunti debiti del Comune di Correggio, così sbandierati in campagna elettorale, semplicemente non esistono. Gli unici finanziamenti in essere, fatti in passato e che gravano attualmente sul nostro bilancio riguardano la costruzione della nuova caserma dei carabinieri e il primo lotto della scuola San Francesco. Noi ci stiamo preoccupando di gestire al meglio le nostre risorse unicamente per garantire il funzionamento e, se possibile, il miglioramento di scuole, servizi sociali, sicurezza, illuminazione pubblica, servizi culturali per i quali, a fronte di tagli ingenti dei trasferimenti statali, occorre reperire risorse».
«Ovviamente – precisa il sindaco – non chiediamo ai correggesi di mettere di tasca loro gli oltre quattro milioni che lo Stato ci ha tolto. Tuttavia, mentre abbiamo già provveduto a fare la nostra spendig review tagliando sul personale, dimezzando i dirigenti e le ore dei dipendenti a tempo determinato, eliminando le autovetture a noleggio, tagliando gli acquisti di forniture, ma salvaguardando la minima funzionalità dell’ente e di tutti i servizi erogati, non ci risultano pervenute idee o proposte da parte della Lega Nord di Correggio su come coprire queste voci».
E aggiunge: «Avremmo potuto spingere al massimo l’Imu, togliere le varie detrazioni per le fasce più deboli, aumentare le tariffe di scuole e servizi, far pagare di più le imprese. Invece, la nostra scelta è stata proprio quella di tutelare chi in questo particolare momento si trova in difficoltà, evitando di tagliare servizi fondamentali per la città. Rovesti (Lega Nord, ndr) avrebbe fatto bene a consultare i documenti. Avrebbe così scoperto che l’avanzo di bilancio di 800mila euro di cui parla è vincolato a tutela della posizione futura del Comune in caso di esiti sfavorevoli di possibili cause giudiziarie in essere, così come stabilito dall’atto numero 46 del commissario straordinario del 22 maggio scorso, e che quei fondi non possono essere utilizzati per coprire la spesa corrente, cioè sociale, scuole, manutenzioni, sicurezza, personale, ma unicamente per finanziare investimenti che ad oggi, però, non necessitano di ulteriori coperture».
Come inciderà questa tassa sui cittadini correggesi?
«Con l’esenzione totale per i redditi fino ai 15mila euro, cioè il 40% della popolazione, le aliquote che prevediamo vanno dallo 0,15 per mille per i redditi da 15mila a 28mila euro (cioè un ulteriore 41% di correggesi), allo 0,4 per mille per i redditi fino a 55mila euro (15% della popolazione), allo 0,6 per mille per i redditi fino a 75mila euro, fino allo 0,8 per mille per quelli oltre 75mila euro. Le nostre resteranno, di fatto, le aliquote più basse in Provincia e saranno calcolate sulle fasce di reddito. Come tutto il resto della tassazione comunale, anche le aliquote Irpef rispondono ad una nostra precisa scelta di tutelare chi si trova in difficoltà, chiedendo a chi in questo momento può contare su redditi superiori un maggiore impegno per la città».
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