«Renzi sblocchi il progetto tangenziale»
Rubiera, il sindaco Cavallaro si appella al premier. Ancora ferma l’opera tra le più urgenti assieme al ponte sul Secchia
RUBIERA. «Gli ultimi grandi interventi stradali sulla via Emilia qui a Rubiera li ha fatti un certo Marco Emilio Lepido. Ho scritto a Renzi che gli garantirò la stessa fama, se sblocca il progetto della tangenziale». Scherza, ma non troppo il sindaco rubierese Emanuele Cavallaro parlando della situazione della principale strada regionale. Lo fa richiamando Marco Emilio Lepido, il console romano a cui si deve la costruzione della via Emilia da Piacenza sino all’Adriatico. Quello rubierese è uno dei territori più coinvolti dal traffico e dalle difficoltà legate alla via Emilia.
Rubiera si trova fra Reggio, Modena, Carpi e la zona ceramiche, a pochi chilometri dalle uscite della A1 e della Brennero: una posizione che ne ha favorito lo sviluppo, ma che l’ha anche trasformata in un’area dal traffico intensissimo. E in attesa degli interventi che spostino il grosso del transito, soprattutto quello dei mezzi pesanti, dal centro storico. Una situazione diversa da quella di Sant’Ilario, sul versante opposto della città di Reggio, ma ugualmente complessa. A Rubiera è già pronto il progetto per la realizzazione di una nuova tangenziale, che dovrebbe sorgere a nord dell’abitato, e si attende anche la realizzazione del ponte sul Secchia nei collegamenti verso Modena. Interventi già programmati all’interno dei lavori sull’asse Brennero- zona ceramiche, per un investimento complessivo di oltre 400 milioni. Ma ora fermi per una serie di complicazioni burocratiche. Per ottenere un’accelerazione, alcune settimane fa Cavallaro ha scritto al primo ministro Matteo Renzi, come il premier aveva invitato a fare nell’operazione “Sblocca Italia” per segnalare vincoli e problemi.
«Diciamo che il nostro bonus sullo sblocca Italia noi ce lo siamo giocati sulla tangenziale. Ho scritto a Renzi che gli ultimi interventi significativi qui li ha fatti Marco Emilio Lepido, e c’è del vero. Se ci farà sbloccare la tangenziale, da queste parti gli garantiremo imperitura fama», racconta il sindaco.
Ma, toni sorridenti a parte, il tema è importante: «Ho usato parole scherzose, ma ho anche detto con chiarezza quali siano i nostri problemi, e speriamo che si sblocchi tutto quanto».
La questione è complessa, non riguarda solo Rubiera, ma una zona cruciale modenese e reggiana, uno dei cuori produttivi italiani. Il progetto si snoda attorno al nuovo scalo di Marzaglia, a fianco a Modena, e coinvolge bretelle e collegamenti fra Brennero, A1 e il comprensorio ceramico.
Il via libera finale, come in ogni occasione in cui vi siano modifiche autostradali, spetta ad una commissione interministeriale che sta valutando ogni aspetto: logistico, ambientale, di tutela antimafia. «Si parla di 400 milioni di euro, e ci sono diverse aziende ad aver avanzato la candidatura. Se la prima non andasse bene, anche la seconda andrebbe bene. L’importante è che si sblocchi la situazione», spiega Cavallaro.
Per quanto riguarda Rubiera, gli interventi sensibili all’interno del pacchetto sono due. La tangenziale a fianco del paese, per tagliare fuori il traffico pesante dal centro congestionato, è la prima. Ma parecchia importanza ha anche l’altra opera attesa, ovvero il ponte sul Secchia in direzione Modena. «I collegamenti con Modena sono sempre intasati dal traffico, l’unica soluzione che possa risolvere il problema è un ponte sul Secchia, già progettato. È cruciale anche per lo scalo di Marzaglia. Quello scalo non può aprire e funzionare a dovere senza vie di collegamento adeguate attorno a sé, il ponte sul Secchia e la tangenziale ne sono una parte importante», spiega il primo cittadino rubierese.
Adriano Arati
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