C'è grande fermento a Boretto per il concerto in programma martedì 5 agosto.
Per quella data sono infatti attesi gli America, che hanno scelto di esibirsi in riva al Po nel corso del tour...
BORETTO. C'è grande fermento a Boretto per il concerto in programma martedì 5 agosto. Per quella data sono infatti attesi gli America, che hanno scelto di esibirsi in riva al Po nel corso del tour che celebra i quarant'anni di carriera della band. Abbiamo posto alcune domande a Gerry Beckley, che oggi forma gli America insieme a Dewey Bunnell.
Gli America sono sulla scena mondiale da circa quarant’anni. Quali sono le ragioni che hanno permesso di vedere il vostro successo durare così a lungo?
«Abbiamo lavorato molto duramente negli ultimi 44 anni per continuare a portare la nostra musica ai nostri fans. Non avremmo potuto farlo se i nostri ammiratori non avessero continuato a seguirci così numerosi. Finché i fans continueranno a vedere i nostri concerti continueremo a suonare per loro».
Dovremo aspettarci da questo concerto un “viaggio” attraverso tutta la vostra lunga carriera?
«Il termine “viaggio” esprime alla perfezione quelle che sono le nostre intenzioni. Si tratta di un viaggio vero e proprio, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista emotivo. Il nostro obiettivo è quello di presentare una grande collezione di tutti i 44 anni della nostra musica, ogni volta che saliamo sul palco».
Siete in tour da due anni e avete registrato tanti “live”. Il contatto con i fans e il loro affetto hanno aiutato a prolungare la vostra carriera?
«Certo, i nostri fans sono il motivo per il quale abbiamo ancora l’energia per fare spettacolo e stare sulla scena. Ogni sera ci fanno vivere un’esperienza unica».
La vostra musica ha attraversato tre generazioni. Come riescono le vostre canzoni a raggiungere un pubblico di età così diversa?
«Quello che facciamo sul palco è cambiato molto poco in tutti questi anni. Sono la sede, il pubblico e l’evento che si modificano di volta in volta. Le nostre canzoni sono le stesse, evidentemente hanno un qualcosa che le fa apprezzare alle persone, al di là dell’età».
Nel 1990 avete partecipato al Festival di Sanremo. Che ricordi avete di quella esperienza italiana? Qual è la reputazione all’estero della musica italiana?
«Abbiamo sempre apprezzato l’esperienza che ci ha visti suonare al Festival di Sanremo, è stata una partecipazione eccezionale in quanto non abbiamo spesso la possibilità di venire a suonare in Europa».
Boretto è l'unica data italiana di questo tour internazionale. Perché avete scelto di cantare qui? Cosa sapete dell’Emilia e del fiume Po?
«Abbiamo già suonato in passato in questa zona e ce la siamo sempre goduta. Questa è una bella regione, all’interno di un paese meraviglioso».
Andrea Vaccari