Macigno di 800 mila euro sul bilancio per la Gi.Va
Correggio: è la cifra accantonata dal commissario Cogode per “imprevisti legali” ma servirà solo a far fronte al rimborso per l’esproprio risalente a vent’anni fa
CORREGGIO. Oltre Tasi, Tari, Imu ed Irpef durante il consiglio comunale di ieri pomeriggio si è premuto molto su quell’avanzo di bilancio di 800 mila euro accantonato durante la gestione del Comune da parte del commissario straordinario Adriana Cogode per “imprevisti legali”.
A spiegare il perché la maggioranza non sia dell’idea di sbloccare tale cifra, come richiesto anche dal consigliere di Centrodestra, Gianluca Nicolini, è stato Luca Dittamo, assessore al Bilancio e al Patrimonio.
«Tale somma è stata destinata a formare un fondo per coprire eventuali esiti sfavorevoli delle cause giudiziarie in essere e prossime alla definizione. Il riferimento – ha precisato però l’assessore – non è destinato per la vicenda En.Cor ma è esclusivamente e specificatamente rivolto alla vicenda Gi.Va, una controversia oramai datata (iniziata oltre 20 anni fa) e oramai prossima alla definizione».
Una diatriba tra la società correggese e l’amministrazione comunale per il risarcimento dei danni - che ammonta ad alcuni miliardi di vecchie lire - per l’esproprio di un terreno di oltre ottomila metri quadrati, con sede in via Circondaria, che era già stata in più occasioni dichiarata “illegittima” e contro la quale i titolari della Gi.Va si erano opposti ai vari livelli, a cominciare dal Tar, fino al Tribunale e poi in Appello, prima di tornare al Consiglio di Stato per un conflitto di giurisdizione tra giustizia ordinaria ed amministrativa.
Ora, a detta dell’assessore Dittamo, si è ormai prossimi alla definizione della questione anche se questa, però, non è l'unica motivazione che ha spinto il Comune a non intaccare il “tesoretto” accantonato nei mesi scorsi.
«La somma non potrebbe comunque essere utilizzata per la spesa corrente: le uniche destinazioni possibili riguarderebbero l’estinzione anticipata dei finanziamenti o investimenti da determinare e soprattutto impegnare entro fine anno. Sotto il primo aspetto – precisa Dittamo – gli unici finanziamenti in essere sono 2 Boc (buoni comunali) relativi ai prestiti contratti per finanziare l’edificazione della caserma dei carabinieri e per il primo lotto della scuola San Francesco, ma entrambi i finanziamenti hanno una data di scadenza lontana (2025). Viste le elevate penali previste per l’estinzione anticipata si è quindi ritenuto non conveniente per l’ente e per i cittadini l’utilizzo dell’avanzo per coprire i residui prestiti».
Sul fronte dell’eventuale destinazione dell’avanzo per eventuali investimenti, Dittamo precisa che «nel caso in cui tali somme non venissero utilizzate si determinerebbero conseguenze particolarmente gravose per l’ente, tra cui un’incidenza sul patto di stabilità 2015 che vedrebbe aumentare il differenziale minimo obbligatorio previsto dalla legge tra entrate e spese, della medesima somma indicata in conto capitale e poi non utilizzata. La conseguenza sarebbe quella di obbligare l’amministrazione a dover reperire maggiori entrate tributarie per soddisfare i paramenti del patto o operare drastiche riduzioni delle spese dovendo quindi intervenire con un taglio dei servizi». (s.p.)