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«Portoghesi» sui bus della Seta, multe raddoppiate nel 2013

«Portoghesi» sui bus della Seta, multe raddoppiate nel 2013

L’opera della task-force contro i viaggiatori abusivi: dall’inizio dell’anno già rilevati 13.500 verbali sugli autobus

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REGGIO EMILIA. Quello dell'evasione è un problema annoso e di difficile soluzione per le società del trasporto pubblico. Molti lettori hanno scritto scandalizzati alla Gazzetta di Reggio per denunciare i casi numerosissimi di viaggiatori che salgono e scendono impunemente dagli autobus senza timbrare.

Fino a un mese fa li si poteva confondere con gli utenti abituali, che non erano tenuti a vidimare ogni volta l'abbonamento. Recentemente, però, Seta ha introdotto l'obbligo anche per gli abbonati di timbrare il titolo di viaggio ad ogni salita. Chi non lo fa o è distratto o è disinformato o, più probabilmente, è quello che si soleva definire un “portoghese” diffamando, non si sa bene per quale motivo, gli abitanti dello stato iberico.

Il fenomeno continua ad essere diffuso. Si ha, anzi, la sensazione che esso si sia aggravato. Certamente i controllori sono messi a dura prova. Un tempo erano rispettati, anche se salivano sugli autobus soli e indifesi. Oggi devono viaggiare in coppia e spesso sono costretti a chiamare le forze dell'ordine per difendersi da energumeni che non esitano ad aggredirli. La loro missione, poi, è quasi impossibile nelle ore di punta, quando i mezzi sono sovraffollati. L'azienda Seta cerca di contrastare l'evasione con i cosiddetti controlli di qualità, che hanno preso il via l'anno scorso producendo, a suo avviso, risultati sensibili. Per un periodo di quindici giorni vengono mobilitati per i controlli anche i dipendenti degli uffici. Inoltre l'azienda ha incaricato una società cooperativa esterna, che effettua i controlli con venti dipendenti, oltre a inviare sul territorio reggiano alcuni verificatori modenesi a supporto dei colleghi reggiani.

Nel 2013 sono stati emessi 31.802 verbali sanzionatori, il doppio dei 15.870 emessi nel 2012. Da gennaio a maggio si sono contati 13.500 verbali, lo 0,8% in più rispetto allo stesso periodo del 2013. L'aumento della repressione e la maggiore visibilità dei verificatori hanno avuto effetti dissuasivi, se si considera il rapporto tra i verbali emessi e i passeggeri effettivamente controllati. La percentuale di evasione accertata da Seta nel 2013 è calata fino all'8,9%, rispetto al 10,15% rilevato nel 2012. Peraltro la sensazione di chi viaggia quotidianamente sui mezzi pubblici è che gli evasori siano molto più numerosi. E' difficile, infatti, fare controlli sistematici su una massa di passeggeri che ammontava a 15 milioni e 292mila unità nel 2012 e a 15 milioni e 863mila nell'anno successivo.

L'azienda confida anche nel controllo sociale. L'obbligo di timbrare per tutti, compresi gli abbonati, consente infatti ai passeggeri onesti di individuare e, eventualmente, denunciare gli evasori. (l.s.)