Gazzetta di Reggio

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Rifiuti, bocciatura senza appello del sistema Sistri

Rifiuti, bocciatura senza appello del sistema Sistri

L’Apa reggiana contro il sistema di tracciabilità dei rifiuti: le imprese non lo “digeriscono”

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REGGIO EMILIA. Due. E' il voto che, in una scala da uno a dieci, le imprese assegnano al Sistri, sistema di tracciabilità e imputazione dei costi dei rifiuti. Bocciatura senza riserve e senz'appello a settembre. E' il risultato di una indagine condotta dal Centro Studi Cna. A infliggere la “condanna” un campione altamente rappresentativo di circa 1.700 imprese associate alla Confederazione, tutte soggette al sistema di controllo e tracciabilità dei rifiuti.

Anche se per l'82% degli imprenditori coinvolti nella ricerca la tracciabilità dei rifiuti è un obiettivo irrinunciabile, purtroppo il Sistri è ritenuto del tutto inadeguato a garantire la tutela dell'ambiente dal 90% delle imprese. «La bocciatura del Sistri è totale - spiega Nunzio Dallari, presidente provinciale Cna - Gli imprenditori non ne salvano nulla. Aveva l'obiettivo di sostituire il precedente sistema cartaceo con uno strumento più avanzato tecnologicamente. Eppure alla funzionalità dei dispositivi e della piattaforma software del sistema (che ottiene una voto medio pari a 2,3) quasi il 60% degli interpellati assegna il voto “uno”, appena “due” arriva dall'11%, “tre” dal 7,5%».

Stesso giudizio, pesantissimo, sulla gestione delle procedure. Ancora peggiore il voto sulla chiarezza e sull'applicabilità della normativa. In media rimane inchiodato al “due”. «L'esasperazione che emerge da queste risposte - continua il Dallari - non trova sfogo, purtroppo, in un efficiente sistema di rapporti con gli utenti. Solo il 6,4% delle imprese che utilizzano il Sistri è soddisfatto del sostegno offerto dal servizio di “customer care”. In netto contrasto con la valutazione estremamente positiva espressa, invece, dalla Commissione di collaudo del Sistri, istituita presso il ministero dell'ambiente. Per non parlare dei suoi costi. Quasi tutte le imprese intervistate, infatti, hanno registrato oneri economici aggiuntivi dalla sua introduzione. Il 45% di trasportatori e recuperatori/smaltitori hanno sostenuto nuovi costi superiori ai 10mila euro con punte oltre i 50mila euro».