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Angelo Marani omaggia Veronesi e gli anni ’70

Angelo Marani omaggia Veronesi e gli anni ’70

MILANO. Un’estate pronta anche al freddo. Un’estate astatta, ispirata al pittore lombardo Luigi Veronesi. Un’estate colorata e musicale con movimento allegro - allegrissimo. Angelo Marani propone...

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MILANO. Un’estate pronta anche al freddo. Un’estate astatta, ispirata al pittore lombardo Luigi Veronesi. Un’estate colorata e musicale con movimento allegro - allegrissimo. Angelo Marani propone tutto questo per la collezione primavera-estate 2015 che titola: “Il colore degli intarsi, omaggio al pittore Luigi Veronesi (1908 - 1998)”.

«E’ proprio Veronesi che associava i colori alla musica - spiega lo stilista di Correggio - Vedendo le sue geometrie musicali ho voluto riproporle sui miei capi. Questi abiti hanno colori molto positivi. Esprimono seduzione e portano al sorriso. C'è bisogno di sorriso in questa atmosfera da corteo funebre che aleggia nel mondo».

Ed ecco circonferenze, curve e sfere attraversate da raggi e rette di cristalli. Sfilano capi dalle linee precise, quasi pitagoriche, con colori pastello e accesi che ravvivano le geometrie con pennellate pop. Marani pensa anche al freddo. «Non è solo per l’estate che abbiamo appena passato - racconta - Ho disegnato gilet di visone con un centinaio di tasselli per capo oppure pull in cachemire e pelle perché tra i nostri clienti ci sono i mercati australi. Sono il Sud America, il Sud Africa. La Russia, la Siberia, i paesi del mar giapponese settentrionale. Purtroppo il conflitto Russia, Ucraina ci danneggia. L’uscita dal mercato valutario dell'Ucraina mette in difficoltà i buyer anche se la nostra distribuzione non ha ancora risentito di flessioni».

E il fatturato Angelo Marani per l'anno passato è volato a 23 milioni di euro, segnando un + 5%. Insomma, la creatività dello stilista, la sua preparazione, ma anche la scelta di usare la storica capacità manuale delle sarte italiane premia lo stilista che scopriamo attento alla diffusione del suo sapere all'Università di Bologna, Polo di Rimini, Lettere, filosofia e giornalismo. Infatti, nel parterre irrompono, tra buyer e giornalisti, anche un centinaio di studenti. «Marani è un ospite speciale fisso - riferisce il professore Fabriano Fabbri, direttore fashion, culture and management dell'Università - E’ uno stilista che rappresenta la moda colta. Ogni anno tiene lezioni speciali sulla sua filosofia, poetica, spiegando le sue scelte, i segreti imprenditoriali e manifatturieri della sua produzione tutta italiana».

Altra novità sono le frange. Sul poncho scamosciato con applicazioni di pelle ci sono mezzo chilometro di frange smacchinate a mano. Scale asimmetriche di frange multicolor percorrono tutta la collezione e danzano intorno alla silhouette. Poi ci sono cuciture di cristalli swarovsky e microscopiche impunture da selleria che rinnovano il denim inedito anche nei tagli maschili. I motivi circolari di Veronesi ritornano intagliati nelle calzature d'argento brillante con la zeppa o il tacco a spillo. A verificare quanto gli abiti di Marani siano deliziosi lo si vede quando a far da modella è Filippa Lagerback, seduta in prima fila con la figlia undicenne Stella. «L'abito di Marani che indosso è seducente per lo spacco della gonna ma anche rigoroso a coprire il petto - afferma l'ex modella e conduttrice tv - Infatti, io ho più gusti da “sciura” bon ton». Pure alla cantante e giornalista di moda Jo Squillo Marani fa indossare un proprio abito e sta benissimo. (l.c.)