Gazzetta di Reggio

Reggio

«Casa e lavoro le emergenze di Reggio»

«Casa e lavoro le emergenze di Reggio»

La Cisl reggiana ha presentato ieri la sua piattaforma rivolta agli enti locali della provincia

19 settembre 2014
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REGGIO EMILIA. «Non è una piattaforma rivendicativa ma una proposta di collaborazione rivolta ai sindaci reggiani, sindacati e soggetti sociali, per guardare oltre la crisi, nella convinzione che non torneremo più come prima». Prima cioè, chiosa la segretaria provinciale della Cisl Margherita Salvioli, «che con la crisi andassero perduti oltre 13mila posti di lavoro, chiuse 3mila aziende e l'emergenza casa sfociasse nel 2013 in oltre 800 provvedimenti di sfratto per morosità di cui circa 600 esecutivi». Una situazione che per la Cisl richiede «un confronto sui bilanci dei comuni che vada oltre al ragionamento sulle entrate e la fiscalità locale e una maggior assunzione di responsabilità e il coraggio di compiere scelte straordinarie e di lungo respiro».

Il documento che la Cisl invierà a tutti i sindaci (e consultabile on line) parte dalle due emergenze prioritarie: lavoro e casa. Per la Cisl occorre partire da un alleanza tra sindaci, mondo imprenditoriale e sindacati per riportare a Reggio le produzioni delocalizzate all'estero, attivare investimenti per nuove start-up e un confronto sui progetti legati ad Expo 2015 su cui Reggio è in forte ritardo. Per quanto riguarda l'occupazione è necessario creare una task force per monitorare e verificare le situazioni di crisi aziendali per poter utilizzare gli ammortizzatori sociali solo nelle situazioni in cui la crisi è reale e non strumentale. Occorre poi rilanciare il ruolo dell'Osservatoro provinciale sugli applati e creare "black e white liste" delle aziende e negli appalti pubblici occorre inserire clausole sociali che evitino la riduzione del salario dei lavoratori e garantiscano occupazione.

Per la casa la Cisl chiede un fondo straordinario per l' affitto, ai trasporti scolastici, e se necessario ricorrere all'acquisto del patrimonio edilizio invenduto per dare un alloggio a fianco di una seria verifica su chi occupa le case popolari. Secondo la Cisl, «I comuni non possono più applicare in modo lineare tasse, tariffe, rette e tributi locali, ma è necessario che utilizzando l'Isee si arrivi a tariffe individuali. Per quanto riguarda infine la sanità è indispensabile un confronto con i Sindaci e Ausl sulla riorganizzazione degli ospedali distrettuali esistenti e della nascita delle nuove case della salute».

Roberto Fontanili