Le maison reggiane sfilano a Milano. Giulia Marani si ispira ai clic
Collezione estate-primavera 2015. Tuffo nel passato per Max Mara che si ispira alle immagini di archivio di Anjelica Huston. Angelo Marani punta su geometrie e colori pop. Per Sportmax silouette pulite e abiti essenziali
MILANO. Riflettori puntati sulle case di moda reggiane, presenti in questi giorni alle sfilate della Milano Fashion week. Sulle passerelle verranno presentate le collezioni del prêt-à-porter per la primavera-estate del 2015.
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MAX MARA. E’ ancora il cinema ad ispirare la nuova collezione primavera estate 2015 di Max Mara. Questa volta sono Angelica Huston e Dominique Sanda i modelli di donna di riferimento. Eleganti e determinate, femminili ma anche atletiche e sportive. Comunque, sicure di sé. La Huston è una vecchia testimone della maison di Reggio Emilia, la seconda è l’icona di bellezza del drammatico film di De Sica, “Il giardino dei Finzi Contini”, tratto dal romanzo di Giorgio Bassani. A spiegare le scelte questa volta non è la fashion coordinator Laura Lusuardi, che ha preferito seguire la sfilata di Milano Moda Donna dal parterre, bensì il direttore creativo Ian Griffiths, cresciuto in Max Mara, per cui opera da 27 anni.
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ANGELO MARANI. Un’estate pronta anche al freddo. Un’estate astatta, ispirata al pittore lombardo Luigi Veronesi. Un’estate colorata e musicale con movimento allegro – allegrissimo. Angelo Marani propone tutto questo per la collezione primavera – estate 2015 che titola: “Il colore degli intarsi, omaggio al pittore Luigi Veronesi (1908 – 1998). “E’ proprio Veronesi che associava i colori alla musica – spiega lo stilista di Correggio – Vedendo le sue geometrie musicali ho voluto riproporle sui miei capi. Questi abiti hanno colori molto positivi. Esprimono seduzione e portano al sorriso. C’è bisogno di sorriso in questa atmosfera da corteo funebre che aleggia nel mondo”.
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SPORTMAX. Sportmax non ha paura della semplicità, anzi la mette al centro. Le silouette sono pulite, gli abiti lunghi ed essenziali, come tuniche, rimboccate o annodate alla spalla o in vita, magari con un cinturone, mentre i blazer dalle spalle costruite hanno un sapore orientale, e le gonne sottili in maglia sotto al ginocchio si abbinano a giacche corte usate come cardigan su pantaloni ampi. Perchè per i prossimi caldi pulito è bello. Il resto si gioca sugli intrecci di cuoio nero e color burro di cappotti senza collo e giacche, che creano scacchi tridimensionali trapuntati in fil coupè di seta, e sugli orli non rifiniti.
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BURANI. Consapevolezza e determinazione. Così Cristiano Burani definisce la collezione della prossima stagione calda. E alla Milano Fashion Week propone un look da maschiaccio che definisce rigore di una nuova femminilità.Una femminilità che passa attraverso l’unisex, come si vede nelle accoppiate camicione accostate a pantaloni morbidi, realizzati con tessuti maschili, jacquard a disegni macro e micro check. «Abbiamo scelto come filosofia un vestire understated ma impeccabile nei particolari - precisa alla stampa il giovane stilista reggiano -. L’attitudine è casual and cool con linee essenziali e rilassate. Il risultato è un allure discreta, l’obiettivo una leggerezza eccentrica».
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GIULIA MARANI. Basta un click e nascono abiti e foto da premio. Giulia Marani continua nella ricerca di contaminazione tra moda e giovani artisti e per la prima volta è stata messa in calendario nella settimana della moda milanese. Dal’ammirazione per il fotografo Andrea Tonellotto è nata una collezione deliziosa. Sono 60 capi di maglia lineari dal taglio netto ed essenziale. Tinte vivaci ed intense, che vanno dal giallo, al verde, al bianco e nero, ai pastelli chiari come l’azzurro, il pesca. Al pari del padre Angelo, da cui ha imparato, stando a “bottega”, conosce i segreti dell’artigianato molto bene e sa come ottenere risultati particolari, come quando realizza capi in cotone usando una macchina a 30 gauges, ovvero il numero degli aghi per pollice, capaci di rendere sottilissima una maglia.