Gazzetta di Reggio

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Superteste al processo perde il lavoro e si suicida

Superteste al processo perde il lavoro e si suicida

Era nel parco di Rimini dove due anni fa un uomo fu ferito a colpi di pistola Solo, disperato e senza fissa dimora, il reggiano di 43 anni si è tolto la vita

19 settembre 2014
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REGGIO EMILIA. Era il testimone chiave di un importante processo per tentato omicidio: quello avvenuto del parco della Cava di Rimini due anni fa. Ma ora si viene a sapere che anche lui è morto: il 43enne reggiano, infatti, si è tolto la vita lo scorso agosto, impiccandosi. Affranto dalla perdita del lavoro e dalle difficoltà personali.

E’ la verità emersa ieri mattina al processo nel palazzo di giustizia di Rimini, dove l’uomo avrebbe dovuto testimoniare nell'ambito del nuovo procedimento a carico di Marco Zinnanti – già condannato a 30 anni per l'omicidio del tassista a Covignano nel settembre 2012 – per aver tentato di uccidere un antiquario riminese di 56 anni.

L'aggressione avvenne la notte del 17 giugno del 2012 a colpi pistola, nello stesso angolo di parco dove il reggiano stava dormendo.

Secondo le indagini del sostituto procuratore Davide Ercolani, si trattò di una aggressione a sfondo omofobico. Durante l'udienza di ieri il tribunale collegiale ha preso atto dell'avvenuto decesso del 43enne.

L'uomo, che aveva appena perso il lavoro in una ditta riminese, solo e senza dimora in Romagna, si è tolto la vita lo scorso 22 agosto impiccandosi a un albero del parco della Cava: non lontano, in effetti, da dove due anni prima avvenne l'aggressione che rischiò di uccidere l’antiquario.

L'indagine sul suicidio è stata archiviata, sul corpo è stato ritrovato un messaggio che non ha lasciato dubbi sulle cause della morte.

La sua testimonianza, come da verbale della testimonianza resa alla squadra mobile subito dopo l'aggressione, è stata comunque acquisita dal tribunale. Il 43enne quella notte era stato svegliato da un rumore che poi aveva associato allo sparo di alcuni petardi e aveva visto una persona scappare. Non disse mai di aver visto Zinnanti.

L'antiquario fu ferito di striscio ad una tempia, al mento e in pieno in una gamba.