«Che fine ha fatto Asia?»
Ramiseto: l’adozione impossibile del cane chiuso in canile
RAMISETO. «E’ da un anno che sto tentato di adottare Asia. Ora, che finalmente avevo ottenuto il nullaosta dal sindaco con tanto di documento firmato, vado al canile e mi dicono che Asia non è più qui. A questo punto, io voglio sapere dove è finito questo cane e perché non me lo hanno voluto dare». A parlare è Catia Maltagliati, una ragazza della provincia di Pistoia. Asia, invece, è una pitbull di otto anni di proprietà del Comune di Ramiseto da anni rinchiusa nel canile privato “Madonna delle Guadalupe”, di Castelnovo Sotto: una delle strutture private a cui i Comuni dell’Appennino, privi da anni di un canile comunale in cui custodire i propri cani, tengono gli animali frutto di rinunce e abbandoni relativi al territorio di competenza. In attesa di trovare a ciascuno una nuova famiglia.
Eppure, nonostante i ripetuti tentativi, Catia non è riuscita ad adottare Asia. E non sembrano affatto mancarle i requisiti: è educatrice Enci, iscritta all’Albo, specializzata negli animali aggressivi. La razza di Asia, infatti, è particolare e forse non è adatta a tutti, anche se chi l’ha conosciuta parla di lei come di un cane molto docile. L’unica precauzione è quella di tenerla lontana dagli altri cani, ma anche per questo Catia si dice preparata.
Sabato 13, con in mano l’autorizzazione firmata dal sindaco di Ramiseto Martino Dolci (e datata venerdì 12 settembre), si è presentata al canile privato di Castelnovo Sotto, che si trova in zona molto isolata immersa nelle valli di Cogruzzo. Le hanno detto, però che Asia non era più lì. «Improvvisamente, mi hanno detto che risultava adottata. Eppure l’annuncio per la sua adozione circola ancora – racconta – Io voglio sapere dove è questo cane. Se è andato a stare bene, meglio per lei. Ma in un anno non mi hanno fatto neppure il preaffido: come fanno a dire che io non andavo bene? Qualcuno mi deve dare qualche risposta».