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Radiazioni nella discarica I controlli fatti dalla Sabar

Radiazioni nella discarica I controlli fatti dalla Sabar

Novellara: i comitati ambientalisti stamani visitano l’impianto di via Levata Il presidente: «Rilevazioni fin dal 2003 anche se non è previsto dalla legge»

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NOVELLARA. La polemica sulla radioattività ambientale delle discariche, per quanto riguarda la nostra provincia, è emersa dopo la mobilitazione dei comitati ambientalisti di Toano e Carpineti contro la discarica di Poiatica, gestita da Iren, secondo i quali le emissioni radioattive dei rifiuti conferiti in questi anni non sarebbero mai state controllate o, addirittura, i controlli effettuato dall'Arpa, sarebbero errati o falsati.

I comitati ambientalisti della Bassa (Collettivo Uomo e Ambiente di Guastalla, Acqua Bene Comune di Gualtieri, Comitato Aria Pulita di Cadelbosco Sopra e il coordinamento provinciale dei Comitati Ambiente e Salute) hanno chiesto alla Sabar, la società che gestisce la discarica di via Levata, per conto degli otto Comuni soci (Guastalla, Novellara, Boretto, Brescello, Reggiolo, Gualtieri, Luzzara e Poviglio), di poter visitare la discarica ed effettuare controlli in proprio, con la presenza di alcuni “esperti” di loro scelta. Alla visita alla discarica, in programma questa mattina alle ore 10, parteciperaranno Alessandro Raniero Davoli – ex consigliere comunale di Castelnovo Monti (il primo a rilevare radioattività anomala presso la discarica Iren di Poiatica - sottolineano gli organizzatori) e l’ing. Achille Cester, esperto e consulente del Corpo Forestale. All’incontro, saranno presenti anche i rappresentanti dei comitati EcologicaMente, di Toano e Fermare la Discarica di Carpineti.

La dirigenza della Sabar ha “gentilmento autorizzato” questa visita dei comitati ambientalisti – afferma Gianfranco Aldrovandi del Collettivo Uomo Ambiente della Bassa Reggiana – ma ieri ha diffuso i dati dei controlli (che pubblichiamo sul nostro sito Internet) sulle emissioni radioattive effettuati a Novellara fin dal 2003 dai quali risulta che il “monitoraggio effettuato all’interno dell’area della discarica, sia ad 1mt. da terra, che a contatto con esso, non ha fatto rilevare valori statisticamente superiori al valore di fondo ambientale registrato esternamente alla discarica. «Volendo comunque ipotizzare di prendere come riferimento di fondo ambientale il valore più basso registrato in loco ed assumendo come valore di esposizione il valore più alto rilevato, l’incremento di dose efficace per contatto con il suolo della discarica è valutabile in 0,6 mSv/anno. Tale valore risulta di molto inferiore al limite stabilito dalD. Lgs 230/1995 pari ad 1 mSv/anno oltre il fondo naturale. Si conclude quindi che non vi è evidenza che l’area della discarica porti un incremento di esposizione per irraggiamento da radiazioni ionizzanti sia per la popolazione che per i lavoratori». (f.d.)