Gazzetta di Reggio

REGGIO EMILIA. Dopo aver fatto tappa nelle grandi capitali internazionali della tecnologia, da New York a Shangai, dalla Silycon Valley in California a Hong Kong, il celebre format Startup Weekend è dunque sbarcato, appunto per un fine settimana, anche a Reggio Emilia, ospite dello Spazio Gerra.

«Reggio Emilia è una città che ha sempre fatto innovazione, l'ha fatta nel passato in vari ambiti, nella meccanica, nella meccatronica, nell'educazione, oggi la fa anche su altri aspetti, come ad esempio sta avvenendo qui allo Spazio Gerra, grazie ai ragazzi di Hurricane Start». A parlare è Valeria Montanari, assessore all'innovazione e all'agenda digitale del comune di Reggio Emilia, comune di Reggio Emilia offertosi come promotore dell'iniziativa mettendo a disposizione proprio gli spazi di Piazza XXV aprile.

Centinaia, fra venerdì e ieri, le connessioni e i click su #SWRE, l'hashtag con cui i reggianissimi membri di Hurricane Start hanno seguito e raccontato in diretta sui social network la gara fra startup che si concluderà solo oggi pomeriggio. «In qualità di rappresentante del Comune ci tengo a ringraziare i ragazzi di Hurricane Start che, con questa loro iniziativa, non stanno facendo altro che tentare di produrre lavoro. Tutto quello che è cultura digitale non è un ambito per pochi, non riguarda solamente una nicchia di appassionati, ma riguarda da vicino tutta una generazione che si mette in discussione e prova a offrire un modello nuovo alla nostra città, dal punto di vista economico e dello sviluppo. E la città non può che esserne grata, ricevendo in campo quella innovazione, di cui tanto si parla, che oggi tocchiamo veramente con mano».

L’evento di Reggio ha vantato davvero importanti collaborazioni, oltre a quella del Comune di Reggio; tra i global sponsor Google, Coca Cola e Kauffman Foundation; ma anche aziende reggiane. «Il ruolo del Comune», ha concluso l'assessore Montanari, «dev'essere come in questo caso quello di rendersi facilitatore, deve fornire spazi, strumenti, servizi, senza interferire e senza voler mettere il cappello; ne trae beneficio l'intera comunità». (a.m.)