Open Day affollato al Palazzo dei Musei
Ieri, in occasione della Giornata europea del patrimonio, apertura straordinaria e visite guidate alle quali hanno partecipato tantissimi reggiani
REGGIO EMILIA. Reggio Emilia ha partecipato ieri alla 31esima edizione delle Giornate Europee del Patrimonio con aperture straordinarie e visite guidate al Palazzo dei Musei, di recente riqualificato e dotato di nuovi allestimenti progettati da Italo Rota, che si affiancano agli allestimenti delle collezioni storiche.
La manifestazione europea è stata proposta nel 1991 dal Consiglio d'Europa e dalla Commissione Europea con l'intento di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra le nazioni europee. Si tratta di un'occasione e un invito, che uniscono tutti i cittadini e le istituzioni museali del Continente, per riaffermare il ruolo centrale della cultura, della memoria, della conservazione e delle modalità con cui leggere il passato e il presente nella contemporaneità e nel futuro.
I Musei Civici di Reggio Emilia dedicano questo importante appuntamento al Palazzo dei Musei, principale sede del sistema museale cittadino che pochi mesi fa, ai primi di maggio, ha inaugurato i nuovi spazi, salutati da una grande affluenza di pubblico: più di 37.000 i visitatori di questi primi mesi di apertura. Ieri l'Open Day dei Musei è stato preso d'assalto dai reggiani che hanno potuto approfittare delle visite guidate organizzate per l'occasione.La visita a Palazzo dei Musei è stata l’occasione per scoprire o riscoprire collezioni storiche di grande interesse, i nuovi allestimenti all'ultimo piano del Palazzo e per riflettere sul concetto di patrimonio culturale, patrimonio che è responsabilità di oggi conservare, ma anche avvicinare alla sensibilità dei tempi attuali e tramandare ai posteri.
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Le visite guidate hanno consentito di ammirare capolavori come la Tazza d'oro di recente ritrovata a Montecchio, l’antichissima Venere di Chiozza, opere contemporanee come La monta solare di Fausto Melotti e Croce di luce di Claudio Parmiggiani. Sono state illustrate attraverso le opere esposte capitoli importanti della cultura artistica di Reggio Emilia tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento o la straordinaria esperienza di Rosanna Chiessi. In particolare all’ultimo piano la grande installazione For inspiration only, curata dallo stesso architetto Rota, tutta realizzata con opere provenienti dai depositi del museo e dominata dallo storico capodoglio, ha consentito di capire come un museo possa diventare oggi un efficace attivatore delle memorie di una città.